venerdì 18 Ottobre 24

Ex Ilva, Mittal decarbonizza in Francia e non in Italia

Il gruppo francoindiano farà un investimento di 1,8 miliardi di euro per la costruzione di due forni elettrici

Alla vigilia di giorni che si annunciano come decisivi per le sorti dell’ex Ilva, col “divorzio consensuale” tra ArcelorMittal e Invitalia in Acciaierie (incontri sono in programma tra martedi’ e giovedi’, quando il Governo incontrera’ di nuovo i sindacati) e quindi col ritorno dell’azienda allo Stato, seppure tenporaneo, in attesa di trovare nuovi privati dopo Mittal, arriva dalla Francia una notizia che ha destato sorpresa e critica nella citta’, Taranto, piu’ esposta sul fronte dell’ex Ilva.
La notizia, che discende da un annuncio fatto dal ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, e’ che Mittal, a Dunquerque, decarbonizzera’ la propria acciaieria costruendo due forni elettrici e riducendo le emissioni di CO2. Un investimento da 1,8 miliardi, che in parte sara’ sostenuto dallo Stato (sino a 850 milioni) e che fara’ leva su un contratto di fornitura a lungo termine di energia nucleare. La sorpresa e la critica espressa a Taranto da fonti industriali e sindacali e’ che Mittal, ancora una volta, sceglie di investire all’estero ma non in Italia, dove, si osserva, da anni, pur essendo socio privato di maggioranza di Acciaierie, ha abbandonato la societa’ al suo destino, oggi in crisi gravissima e priva di mezzi per andare avanti. In sostanza, all’estero Mittal rilancia ma arretra a Taranto, come a Genova, Novi Ligure e Racconigi, altri siti ex Ilva.
Ma cio’ che ha meravigliato di piu’ e’ che stavolta l’investimento di Mittal riguarda un Paese vicino all’Italia come la Francia. Questo, si spiega, da un lato porta a rivedere la tesi secondo cui Mittal aveva ormai virato su altre aree del mondo e scartato l’Europa, ma dall’altro sembra confermare l’idea che negli anni si e’ consolidata sulla multinazionale, e cioe’ che nel 2017 Mittal ha acquisito l’Ilva non per rilanciarla, quanto per azzerare il suo competitor piu’ insidioso in Europa.
“Nessuna sorpresa” commenta laconicamente il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. E giudizi molto critici sull’operazione francese vengono anche dai sindacati. Una fonte industriale aggiunge ad AGI che chi guida Mittal in Francia nel ruolo di amministratore delegato e’ oggi Matthieu Jehl. Il manager che Mittal spedi’ a Taranto nel 2017 e 2018 e che ha guidato ArcelorMittal Italia sino a ottobre 2019, quando fu sostituito nella funzione di capo azienda da Lucia Morselli (e in quel periodo scoppiava anche la bagarre della revoca dello scudo penale, con la volonta’ di Mittal di voler rescindere il contratto).
Spiega la stessa fonte industriale: il piano che sta realizzando Jehl in Francia e’ quello che fa parte dell’accordo di marzo 2020 tra Ilva in amministrazione straordinaria (proprietaria degli impianti) e AmInvestCO Italy (la societa’ di Mittal per l’operazione in Italia). Accordo che revoco’ il conflitto con il privato – non ci fu infatti alcuna rescissione contrattuale – e previde, tra l’altro, l’avvento nel siderurgico dei forni elettrici alimentati col preridotto di ferro. Forni che Mittal ora costruira’ in Francia ma non a Taranto. Dove invece li realizzera’ lo Stato con altri privati una volta che avra’ scisso il legame con la multinazionale e avviato il nuovo corso dell’acciaieria. (AGI)

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