venerdì 18 Ottobre 24

Imposte locali, i commercianti tarantini: “Bene l’allungamento della rateizzazione”

In un comunicato congiunto le associazioni di categoria esprimono parere favorevole sulle recenti decisioni del Consiglio comunale: “Ora aspettiamo che esaudiscano le altre richieste per sostenere il settore in questo momento così difficile”

“Esprimiamo apprezzamento per la decisione assunta all’unanimità dal Consiglio comunale di Taranto di allungare i tempi di rateizzazione dei debiti relativi alle imposte locali alle imprese ed ai cittadini.”.

In un comunicato a firma di Casaimpresa/Confesercenti, Confesercenti, FIVAG-CISL, ConfimpreseTaranto, UNSIC, U.P.A.L.A.P.  le associazioni di categoria replicano favorevolmente a quanto deciso nel corso del Consiglio comunale tarantino del 30 novembre.

“Nel corso dell’incontro avuto lo scorso 27 ottobre con le commissioni consiliari Bilancio ed Affari Generali – si legge nella nota – avevamo rappresentato il difficilissimo momento che le piccole imprese del commercio e dell’artigianato stanno vivendo, schiacciate da una congiuntura sfavorevole che ha determinato da una parte l’esponenziale crescita dei costi (a partire da quelli energetici) e dall’altra una ridotta capacità di spesa dei consumatori che ha fatto crollare i consumi. Proprio questo scenario ha indotto le associazioni a formulare, insieme, alcune richieste tutte finalizzate a consentire la regolarizzazione dei debiti accumulati negli ultimi anni (non va dimenticata la drammatica situazione vissuta nei due anni COVID) ed una diversa determinazione dei livelli di tassazione, più compatibile con le attuali capacità di reddito delle piccole imprese. Tra le altre è stata sollevata la non sostenibilità del canone mercatale sostenuto dai commercianti ambulanti, che sta concorrendo all’abbandono dei mercati. Le analisi effettuate nel corso della redazione del Documento Strategico del Commercio evidenziano infatti percentuali di abbandono che vanno dal 20 al 50% nei diversi mercati giornalieri (Fadini/Lucania) e settimanali (i picchi a Tamburi e Paolo VI)”.

Per questo la richiesta di allungamento dei tempi di rateizzazione è stata accompagnata da quella della riduzione dei tassi di interesse praticati. Il tasso applicato è pari al 7% (2 punti sopra al tasso legale che è pari al 5%) assolutamente insostenibile.

“Nel corso dell’incontro in commissione – spiegano le associazioni – è stato chiesto di portarlo al 5%, eliminando la maggiorazione deliberata a livello comunale. Le altre richieste avanzate sono quelle di rivedere l’applicazione delle sanzioni (pesantissime quelle applicate per il mancato pagamento della tari relativa alle aree dehors già assoggettati a Tosap) e a favorire un maggiore utilizzo da parte degli uffici dei provvedimenti in autotutela. Ci aspettiamo che queste richieste vengano al più presto assecondate per rendere davvero accessibile l’accesso alla rateizzazione e, quindi, la regolarizzazione delle posizioni. Va ricordato che le associazioni avevano chiesto al Comune di utilizzare la possibilità di aderire alla “rottamazione” dei debiti riferiti ai tributi locali, che il governo ha reso possibile dopo averla praticata direttamente. La situazione di contesto è così difficile che è necessario riconsiderare tutti i livelli di tassazione locale (Tari, occupazione suolo pubblico, pubblicità etc.) individuando al contempo percorsi per consentire più agevolmente ai contribuenti (imprese e cittadini) di regolarizzare le loro situazioni debitorie. Solo in questo modo si potrà avviare concretamente una azione tesa ad eliminare progressivamente il pesante contenzioso”.

“È, naturalmente, necessario – concludono le associazioni – che queste politiche vengano accompagnate da azioni di controllo della evasione, spesso totale, che richiede però riorganizzazione e potenziamento della struttura amministrativa. L’attenzione e la disponibilità dimostrata dalle Commissioni viene colta dalle associazioni come volontà di ulteriore confronto sul delicatissimo problema della imposizione tributaria che è davvero molto avvertito dalle imprese e dalla cittadinanza tutta”. 

Articoli Correlati