Le sigle sindacali Fp CGIL, CISL Fp e UIL Fpl esprimono soddisfazione per l’introduzione di criteri imparziali circa i trasferimenti interni ma è bufera sul nuovo bando per selezionare ulteriori autisti del 118
Dopo la manifestazione dei lavoratori dello scorso febbraio che, insieme a FP CGIL CISL FP e UIL FPL, avevano reclamato un’organizzazione trasparente e imparziale nelle mansioni, nelle funzioni e nei trasferimenti, l’Azienda ha pubblicato per la prima volta un avviso pubblico per disciplinare la mobilità tra i vari presidi sanitari e i distretti.
Nell’esprimere soddisfazione per un risultato che traccia una via nuova e sottrae i lavoratori, ma soprattutto le lavoratrici vittime particolari di prevaricazioni e di una ragnatela di clientele, il sindacato confederale ha preteso che siano ugualmente disciplinati i trasferimenti tra i vari reparti di uno stesso presidio.
È stato così concordato con l’azienda di definire, entro marzo, i criteri per disciplinare anche la mobilità tra i reparti che, in particolare al SS Annunziata, sono stati teatro di trasferimenti senza criterio e contrari alle esigenze di servizio.
Nel corso dell’incontro con l’amministratore unico del 9 marzo l’Azienda ha assicurato che tutti i movimenti effettuati nell’ultimo periodo avranno una efficacia solo temporanea.
Ma è bufera sul nuovo bando per selezionare ulteriori autisti del 118, tenuto conto che i vincitori del bando precedente sono insufficienti e che l’internalizzazione è alle porte.
“In maniera sorprendente – dichiarano le sigle sindacali in un comunicato congiunto – e senza valorizzare, a differenza del passato, i suggerimenti di Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl, sono stati esclusi tutti coloro che hanno prestato servizio presso le associazioni di volontariato durante la pandemia”.
Infatti al nuovo bando potrà partecipare solo chi ha svolto un unico turno di 6 ore dal 2016 a prima della pandemia, fuori invece chi ha rischiato la vita durante gli anni più terribili.
“Vengono così traditi – spiegano i sindacati – i principi che hanno sostenuto la storia straordinaria dell’internalizzazione: emersione del lavoro nero, valore sociale del servizio, efficienza di attività che deve essere pubblica, riconoscimento a chi si è sacrificato effettivamente nel sistema dell’urgenza. Contraddizione maggiore se si ha riguardo alla recente assunzione dei 43 pulitori che hanno lavorato durante il periodo Covid: due pesi e due misure diametralmente opposte. È evidente che il dialogo richiesto dall’azienda alle OO.SS. non deve essere solo teorizzato ma anche praticamente esercitato. Sono queste le ragioni che, unitamente alla premialità Covid e alle problematiche del Cup, sosterranno le nuove iniziative dei lavoratori”.