giovedì 13 Marzo 25

Spesa sanitaria, Messina (FIALS): “Si penalizza ancora una volta Taranto”

Per il sindacato non si tiene conto della peculiarità del territorio: “A maggior impatto ambientale e sanitario”

All’indomani della decisione assunta dalla Giunta regionale pugliese di “esautorare” i Direttori Generali delle Asl La Fials interviene sul tema. Secondo il sindacato la scelta, non tiene conto, “delle peculiarità delle singole aziende ed enti e nello specifico di Taranto”. “La provincia di Taranto è quella a maggiore impatto ambientale e sanitario a causa del noto problema dell’Acciaieria più grande d’Europa che insiste in terra ionica e che impatta sull’1% del PIL italiano. – spiega il segretario Generale Fials Taranto Emiliano Messina – Il blocco indiscriminato delle assunzioni pesa come un macigno sulla sanità tarantina già gravata da una nota carenza di personale sanitario e socio sanitario. Molti dei servizi di emergenza urgenza e Presidi Ospedalieri si reggono sul lavoro straordinario e quindi sullo sforzo del personale. Anche la macchina amministrativa della ASL Taranto è al collasso, considerando che mancano circa 200 amministrativi tra assistenti, collaboratori e coadiutori. Il taglio lineare tra tutte le province rivolto anche alla spesa sanitaria non tenendo conto del “problema Taranto” e dell’impatto ILVA che esacerba il rischio di patologie neoplastiche che dovranno essere monitorate per i prossimi 20 anni, determina un peccato originale a danno dei cittadini di Taranto che questa regione non può permettersi”.

Per Messina si sottovaluta “la specificità del territorio in ordine allo sviluppo delle malattie cronico degenerative e alla spesa sanitaria indifferibile connessa alla cura delle patologie del nuovo millennio ovvero diabete, ipertensione e malattie reumatologiche nonché quella per i farmaci oncologici”.

“È a tutti noti la necessità di istituire un secondo SPESAL da dedicare alla problematica ambientale e sanitaria connessa all’ILVA di Taranto, frutto di una concertazione in Prefettura tra Governo, Regione e ASL, ora di contro – aggiunge il segretario – osserviamo un blocco di tutte le assunzioni, quindi anche del Concorso pubblico per 30 Tecnici della Prevenzione indispensabili alla tutela dei cittadini di Taranto.Questo è uno smacco inaccettabile per Taranto”. “È intollerabile, inoltre, che a pagare siano i cittadini anche con il rischio di aumento dell’IRPEF. – prosegue –
Oltre al danno sanitario anche la beffa”. “Non solo Taranto è sottodimensionata rispetto altre aziende ed enti, – conclude Messina – oggi riceve lo stesso taglio lineare, penalizzando ulteriormente i cittadini e determinando una violazione dei principi di uguaglianza e universalità delle prestazioni sanitarie”.

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