Dall’ex Ilva alla società che si occupa delle reti di trasmissione dell’energia elettrica. Bel salto in avanti per la manager modenese che non ama i giornalisti. Meloni punta alle “quote rosa”: la bestemmia cool di questo sconclusionato tempo
Terno secco o Terna secco? Nel senso della società che si occupa delle reti di trasmissione dell’energia. Non solo in Italia: Terna, infatti, è il più grande operatore indipendente in Europa per la trasmissione dell’energia elettrica. Un colosso dal fatturato annuo di 2605 miliardi di euro. Dalle prossime settimane, il nuovo amministratore delegato dell’importante azienda pubblica potrebbe essere Lucia Morselli. Meloni pensa a lei per un ruolo di comando in una delle cinque sorelle compartecipate dallo Stato (le altre quattro sono: Enel, Eni, Leonardo e Poste italiane). Solidarietà al femminile in un’epoca che ha elevato le “quote rosa” a nuovo mantra – o bestemmia cool – dell’agire pubblico. Dalla possibile – e futuribile – decarbonizzazione dell’Ilva alla transizione energetica; da un modello di produzione novecentesco, con la clava e le pietre, allo sviluppo sostenibile. Un bel salto in avanti per la manager modenese, non c’è che dire. C’è luce in fondo al tunnel. Energia elettrica allo stato puro. Adrenalina vera. Per la Morselli, of course. Per Taranto meno, decisamente meno. Tra Accordi di Programma e Programmi di Accordo, nel bel mezzo di un chiacchiericcio malmostoso, di una postura votata alle curvilinee impossibilità nel raccontare la verità, si staglia il nulla. Non un Piano Industriale. Non un’idea concreta di futuro. Non un briciolo di coerenza. Avanza come sempre, e più di sempre, il dilettantismo serioso. Terno secco o Terna secco? Chiedetelo alla Morselli. Sempre che vi risponda. Ama i giornalisti cosi come si può amare l’amante della propria moglie. Fate voi.