Melucci non lascia il Pd per Italia Viva. Il progetto è molto più ambizioso. Riguarda l’intera galassia democristiana. L’accordo con Fitto, sui prossimi Giochi del Mediterraneo, è solo un assaggio di un futura collaborazione politica. Siamo al prologo del governo Cinque Stellato
Dal “campo largo” al “grande centro” la strada è breve, un rettilineo con poche curve. Cambia solo la compagnia in auto. La circumnavigazione attorno a Palazzo di Città dell’Amerigo Melucci. E’un po’ come passare da Bartali a Coppi. Dalla scrittura di Mario Sconcerti a quella di Gianni Mura. Dai tagli di Lucio Fontana alle cancellature di Emilio Isgrò. Mondi diversi, persino contrapposti delle volte. Dal “campo largo” al “grande centro” serve giusto il tempo di un comunicato stampa diramato in un mezzogiorno di fuoco qualsiasi. Una lettera di commiato senza lacrime, l’esibizione di parole a digiuno di analisi.
Melucci non lascia semplicemente il Pd. Non chiude la porta in faccia a Ella, cioè Elly, ovvero Schlein, dopo averle giurato fedeltà non meno di un mese fa sul palco della festa provinciale dell’Unità. Non cancella dal gruppo WhatsApp consiglieri che avverte come ostili in una domenica di buoni pasti e cattiva digestione. Non decide, eventualmente, di entrare in Italia Viva: il partito-bonsai di Matteo Renzi. No, il sindaco di Taranto mira ad altro. A divenire parte della partita, nella sua veste di primo cittadino e di presidente della Provincia, del centro che torna ad aggregare senza essere più aggregato. Il centro includente più che incluso, secondo la definizione che diede Norberto Bobbio della vecchia ‘Balena bianca’. Il centro che si conterà e deciderà quale futuro regalarsi, dopo le consultazioni europee del prossimo anno, anche grazie ad una legge elettorale di tipo proporzionale. Fitto,Tajani, Renzi, lo stesso Melucci, nonostante la storia di quest’ultimo non contempli alcuna vera storia politica, sono tutti democristiani. Al di là della collocazione negli opposti schieramenti, quelli di destra e sinistra, prevalgono più le similitudini che le differenze.
Questa comune matrice ha reso possibile, per esempio, l’accordo tra il ministro degli Affari Regionali e il sindaco di Taranto sui prossimi Giochi del Mediterraneo. E’ il prologo del Governo Cinque Stellato. Il campo largo che si dà appuntamento al centro di sabato sera. Melucci sogna uno scranno a Montecitorio, le conferenze con la stampa estera in luogo di corrieri e gazzettini locali, lo smog di Roma alle ciminiere dell’ex Ilva. Per potervi riuscire, avrà pensato, Fitto è più utile di Emilano. La (nuova) fratellanza che schiude la porta al parricidio.