Se il Buon Giorno si vede dal mattino, il centrosinistra sta lavorando con impegno – e dedizione – perchè si possano perdere le prossime consultazioni comunali. Ancora una volta il PD dimostra di essere parte del problema più che possibile soluzione dello stesso
Alle Amministrative di una città grande come Taranto si vota con la stessa legge elettorale delle Presidenziali francesi. Cioè: con un meccanismo maggioritario a doppio turno. Non bisogna aver studiato Scienze Politiche all’Università, preparato esami con i libri del professor Sartori, per capire che sono le coalizioni a contare più che i singoli partiti in un sistema siffatto. Che servono a poco le fughe in avanti, i tavoli banditi e poi sparecchiati, i corsi accelerati in falegnameria, qualora venisse meno una condivisione ampia. La ricerca di una sintesi avanzata, di una strategia comune.
I partiti si contano, esprimono il proprio candidato, diramano comunicati stampa in orari proibitivi, di sabato sera, dimostrando quanta poco dimestichezza si abbia con la comunicazione e la sua ideologia dominante, nei sistemi elettorali proporzionali. Ma, ripetiamo, non è questo il caso. Se il Buon Giorno si vede dal mattino, il centrosinistra sta facendo di tutto per perdere le prossime consultazioni comunali. E il Partito Democratico, ancora una volta, a digiuno di una chiara e riconosciuta cultura riformista, dimostra di essere parte del problema più che sua, eventuale, soluzione.
In luogo del preambolo, delle fasi iniziali di una competizione elettorale sembra di assistere, in queste ore, ad un gioco da tavolo con un mazzo di carte napoletane. All’asso che fugge. All’autoincensamento per ego-riferiti e feriti in egual misura. Ai voti da raccogliere in campagna elettorale, confusi con i like ricevuti sulle pagine social, perché il nostro bisogno di attenzione non venga disatteso con l’approssimarsi del fine settimana. Ma così finisci col partecipare al Grande Fratello, non alla possibile guida (amministrativa) della terza città più importante del Mezzogiorno peninsulare. Bisognerebbe uscire con il nome, da dare in pasto alla stampa, qualora lo stesso fosse espressione della coalizione di riferimento. In caso contrario, meglio starsene fermi e zitti. Andarsene al mare.
I sistemi elettorali disegnano l’architettura delle istituzioni, il contrario non è possibile. Anche in una città confusa, confusionaria, sudamericana come Taranto. Signori, a maggio o a giugno prossimi, si celebreranno le consultazioni amministrative. Smettetela con “lo zapping della vita associativa”, come ci avrebbe ammonito Jacques Delors.