Lo ripetiamo ancora una volta: il Turco c’è, ma non si vede. Ancora per poco, però. Tra qualche giorno tutto sarà chiaro. Di una evidenza turchese. Difficile rinunciare al campo largo, ad una sola candidatura a sindaco. Il M5S con l’assillo del vecchio elenco telefonico
Difficilmente il centrosinistra non sarà unito alle prossime consultazioni amministrative. Assai improbabile che, alla fine, i candidati possano essere due in luogo di uno. Non conviene a nessuno: ai prescelti, ai bocciati. Salvare il campo largo, l’alleanza tra diversi che fingono di apparire simili, diviene un imperativo categorico con i tempi che corrono. La via kantiana ad una politica molte chiacchiere e distintivo. La logica dei numeri, la conoscenza del sistema elettorale con il quale eleggere il prossimo sindaco, manterranno vivo – e vegeto – il Nume della ragione. Pardon: il lume. Questa è la fase in cui serve alzare la posta in gioco, tirarsela un po’, al pari di certi amori non ancora del tutto sbocciati. Rientra tutto nella norma, insomma. Nel copione imparato a memoria.
L’assemblea dell’altro ieri del M5S, con un Turco in stato di grazia, con simpatizzanti seduti compostamente, neanche guardassero un film in caserma per l’ennesima volta, dimostra il già conosciuto ed, eventualmente, il non ancora conoscibile. Il conosciuto di un Movimento che voleva trasformare l’Ilva in un Parco Giochi. E svuotare il Parlamento italiano come si usa fare con le scatolette di tonno. Il conosciuto di chi diceva di esser contrario al terzo mandato elettivo per poi ripiegare a più miti – e interessati – consigli. Il conoscibile di una forza politica che la scorsa volta, sempre alle Amministrative, conseguì appena il 4% dei voti disponibili, che in soli tre anni di legislatura ha perso un assessore (Luppino) e un consigliere comunale (Odone), scomparendo di fatto dalla mappa della locale geografia istituzionale; che, alle elezioni di maggio prossimo, concorre seriamente a sostituirsi ai vecchi elenchi telefonici con percentuali di consenso da prefisso (telefonico).
Nonostante Turco: l’unico senatore della Repubblica sul quale conti alla fine questo territorio, come ha giustamente ricordato egli stesso l’altro ieri. Nonostante Turco 2 – La vendetta: il già sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il Governo Conte. Nonostante tutto e tutti è lì che dovranno andare a parare i nostri beniamini, alla medesima sorgente bisognerà abbeverarsi: volente o nolente. Altrimenti, con una fuga in solitario, con il Nume tutelare, con una lista in proprio, se la scorsa volta la volatilizzazione è avvenuta in corso d’opera, questa volta si rischia di scomparire ancor prima che si aprano le danze. Sempre – e comunque – nonostante Turco. Il Turco c’è, ma non si vede. Per qualche giorno ancora. Poi sarà tutto molto chiaro. Di una evidenza turchese.