Un eurogol del difensore e la ripartenza firmata dall’ex Avellino, regalano ai diecimila dello Iacovone la prima gioia
Primo giorno di scuola per il Taranto che si presenta davanti ai diecimila dello Iacovone, con l’abito buono cucito dal sarto Eziolino Capuano. Il tecnico ex Avellino e Modena per il derby contro il Foggia vara il primo 352 stagionale mandando tra i pali Vannucchi, dietro al trio composto da Heinz, Antonini ed Enrici. In mediana da destra a sinistra Romano, Calvano, Bonetti, Zonta e Ferrara con Cianci e Bifulco davanti. Quattro, tre, tre per i Satanelli che presentano subito il neoacquisto Tounkara al fianco di Schenetti e Tonin, chiavi del centrocampo affidate a Marino con Marzupio e Carillo a guidare la retroguardia di Cudini.
PRIMO TEMPO Ritmi blandi in avvio con le due squadre che faticano a creare azioni pericolose. Al dodicesimo Cudini è costretto al primo cambio: esce Martini infortunato, al suo posto dentro Vezzoni. Due minuti prima del ventesimo il signor Ruben Arena inaugura il proprio taccuino annotando il primo cattivo. Si tratta di Antonini, cui viene comminato il primo giallo della stagione per un entrata troppo rude. Il primo squillo della contesa giunge il primo squillo, opera di Schenetti, lesto a liberarsi al tiro nel cuore dell’area, mancando però di precisione con la sfera che termina al lato. Per vedere il primo tentativo degli jonico bisogna aspettare il 45′ quando Zonta ci prova a giro, senza creare grattacapi a Dalmasso.
SECONDO TEMPO Ci sono variazioni in entrambi gli schieramenti ad inizio ripresa. Nelle file dep Taranto, Kanoute e Fiorani per Zonta e Bonetti mentre tra i rossoneri Peralta prende il posto di Tounkara.
L’ingresso dell’esterno offensivo ex Avellino cambia la marcia del Taranto, che costringe sovente al ripiegamento la catena sinistra del Foggia, senza tuttavia riuscire ad ordire occasioni degne di nota. Al cinquantaseiesimo Panico bagna il proprio esordio in rossoblu rilevando Antonio Romano, ma la svolta del derby giunge al giro di lancette numero sessantacinque: Kanoute disegna una parabola su tiro d’angolo che pesca Antonini sul palo lungo, stop di petto e volèe stilisticamente perfetta che trafigge Dalmasso e manda in estasi lo Iacovone. Le ammonizioni di Carillo e Calvano condiscono la parte centrale della ripresa, caratterizzata anche dalla consueta girandola di sostituzioni: nel Foggia fuori Schenetti e dentro Embolo, nei padroni di casa Samele e Papaserio in luogo di Cianci e Papaserio. Il vantaggio consente ai rossoblu di gestire il vantaggio provando a pungere gli uomini di Cudini in contropiede, e proprio in ripartenza si concretizza il raddoppio, sviluppato sull’asse Samele – Kanoute, con il centravanti foggiano che riceve largo e pesca a centro area l’ex Avellino, per cui è un gioco da ragazzi mettere dentro di testa, sotto la Nord.
Gli ultimi cinque minuti più gli ulteriori sei di recupero non servono al Foggia per trovare il guizzo che avrebbe riaperto il derby, consegnando alla storia la prima giornata di campionato ed al Taranto la gloria ed i tre punti.