sabato 21 Dicembre 24

Balneari, Stefanazzi (Pd): “Nuove regole per indennizzi”

“La nostra vuole essere una proposta di equilibrio tra gli interessi legittimi in campo”

“L’indecisione del Governo continua a fare danni su danni, tanto ai gestori degli stabilimenti balneari, quanto ai Comuni cui viene scaricata indebitamente la questione. Oggi, a pochi giorni dall’apertura della stagione turistica, regnano confusione e contenziosi, malgrado tutte le promesse fatte in questi anni da Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul tema.” Lo conferma Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico, in merito alle proposte attualmente all’esame della Commissione Finanze di Montecitorio.

Per risolvere definitivamente la questione del rinnovo delle concessioni balneari, il Partito Democratico ha proposto un emendamento alla PDL Zucconi che abroga l’articolo 49 del codice della navigazione. “Introduciamo il principio per cui tutte le opere, amovibili e non, purché regolari, debbano essere oggetto del nuovo bando di gara e adeguatamente indennizzate in favore di chi le ha realizzate. Un indennizzo che deve essere adeguato, a carico del concessionario che subentra e, soprattutto, determinato prima dell’indizione della gara, sulla base di una perizia giurata di stima redatta da un professionista abilitato, nominato dall’amministrazione concedente. Insomma, un meccanismo che garantisce che la procedura si possa svolgere nella massima chiarezza e trasparenza per tutti,” spiega Stefanazzi.

La proposta prevede anche che, in caso di ritardi superiori a un anno nell’affidamento della nuova concessione, sia lo Stato a anticipare l’indennizzo al concessionario uscente, recuperando poi i costi nella gara per il nuovo affidamento. Inoltre, regola due scenari residuali: la possibilità per l’amministrazione pubblica di ordinare la demolizione delle opere e la restituzione del bene demaniale, con un indennizzo corrisposto solo se il concessionario esegue tale ordine, e la possibilità per l’autorità pubblica di acquisire qualsiasi opera insistente sull’area, purché rappresentino un valore aggiunto per il bene demaniale o siano utili al perseguimento di un interesse pubblico.

“La nostra vuole essere una proposta di equilibrio tra gli interessi legittimi in campo – conclude il dem – Da un lato la necessità improrogabile di indire le nuove gare e stabilire canoni giusti in favore dello Stato, dall’altro l’esigenza di non mortificare tutti quegli imprenditori onesti che hanno investito le loro risorse in un bene pubblico, contribuendo alla sua valorizzazione e creando economie e posti di lavoro. Il Governo non può più perdere tempo. Si proceda speditamente con le gare, consentendo finalmente agli enti pubblici di immaginare uno sviluppo armonico delle proprie coste e ai concessionari di programmare con certezza il proprio futuro.”

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