“La presenza in aula dei contrari ha avuto un valore politico che riteniamo essenziale”
“Le mistificazioni rispondono all’esigenza di giustificarsi e non concorrono a costruire un quadro di verità (laddove ce ne fosse bisogno, visto che i tarantini sanno perfettamente tutto). Cosa è successo, dunque, ieri in Consiglio comunale?” Così in una nota i consiglieri comunali Massimiliano Di Cuia (FI) e Francesco Battista (Lega).
Andiamo con ordine. Al momento della votazione, tutti (favorevoli, contrari e astenuti) hanno espresso la loro intenzione pubblicamente. Quindi, in aula c’erano: 16 consiglieri che hanno votato a favore, 3 astenuti e 8 contrari. Tutte le posizioni fin qui descritte, come abbiamo detto, erano note. – sottolineano – Vogliamo essere chiari: il numero legale di 17 consiglieri sarebbe stato raggiunto anche se gli otto consiglieri contrari (tra cui i sottoscritti) fossero usciti dall’aula. Quindi, chi ha deciso di abbandonare l’aula in “segno di protesta”, ha compiuto una scelta politica ben chiara. Scelta che chi è rimasto in aula a votare contro, come noi, non ha condiviso. – si legge nella nota – Perché rimanere al proprio posto e votare contro avrebbe invece restituito un quadro maggiormente rispondente all’attuale desolante quadro politico della maggioranza ormai in frantumi.
Ciò premesso, rispettiamo le scelte di tutti, ma non accettiamo che si mistifichi la realtà: mente sapendo di mentire chi afferma che rimanere in aula per votare contro abbia concorso al mantenimento del numero legale. – Concludono Di Cuia e Battista – Il numero legale è stato garantito dai 16 favorevoli e dai 3 astenuti. La presenza dei contrari in aula se, da un lato, non ha avuto alcuna influenza ai fini del mantenimento del numero legale, dall’altro ha avuto un valore politico che riteniamo essenziale e che abbiamo inteso esprimere con il nostro voto contrario”.