di Angelo Nasuto
Riunione, ieri sera, nella sede del Pd di Massafra. Presente per l’occasione il segretario regionale – e nuovo commissario della locale sezione – De Santis
Un incontro interlocutorio su cui si è discusso più degli eventi passati, che dell’immediato futuro. Questo è il riassunto in poche parole della riunione avvenuta ieri sera nella sede della sezione massafrese del PD, con da una parte il segretario regionale Domenico De Santis e dall’altra gli ex consiglieri comunali Annarita Laghezza, Francesco Cacciapaglia e Giuseppe Miraglia. Era assente invece Francesco Pizzutilo per impegni lavorativi. Oltre a loro c’erano pochi altri esponenti del partito ed era presente il consigliere personale del Presidente Emiliano, Mino Borraccino.
La riunione, sviluppatasi in tempi molto lunghi, visto che le porte della sede di Corso Roma si sono aperte intorno alle 18 per chiudersi solo alle 23 circa, per confermare il riassunto iniziale delle prime righe, è servita solo per chiarire la situazione politica della città di Massafra e il perché dello scioglimento del Consiglio Comunale, dovuto alle dimissioni dei quattordici consiglieri, tra cui appunto Laghezza, Cacciapaglia e Pizzutilo.
È stata una necessità questo confronto, perché l’elemento chiave che poi probabilmente ha fatto maturare lo scontro, poi proseguito con l’iniziativa perentoria del commissariamento ancora “sub iudice”, è stata la mancata interlocuzione del gruppo consigliare con gli organi dirigenziali del partito a livello regionale: il riferimento è proprio a Desantis.
Un’interlocuzione che non c’è mai stata. Dunque è stato chiarito il perché il gruppo dei consiglieri dem si è aggregato ai consiglieri dimissionari degli altri partiti, ponendo in atto la caduta dell’amministrazione comunale. Una caduta a dir la verità annunciata vista l’emarginazione che stavano vivendo da tempo i consiglieri PD in seno alla maggioranza,
Dunque non è stato un incontro che ha sancito l’insediamento del commissario Desantis, anche perché per fare questo occorre un incontro ufficiale con l’assemblea completa degli iscritti: infatti quest’ultimo è un organismo statutario che presuppone ambiti decisionali importanti. Ma è noto che sull’atto del commissariamento bisogna attendere il pronunciamento degli organi nazionale del partito, visto il ricorso degli iscritti i quali si sono appellati a quest’azione forte. E su tale pronunciamento non si sa nulla sui tempi. La situazione rimane quindi in stand by.