“È evidente che i giochi di potere e la ricerca di incarichi e nomine stanno condizionando tutta l’attività legislativa del Consiglio che non è riuscito neppure ad approvare i quesiti referendari”
Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina) ha rilasciato una dichiarazione critica nei confronti della maggioranza di centrosinistra guidata dal presidente Michele Emiliano.
Secondo FdI, la maggioranza non è riuscita a garantire i numeri necessari per convocare una seduta del Consiglio regionale, inizialmente prevista per il 3 settembre e poi rinviata al 10 settembre. Una situazione che viene attribuita a dissidi interni alla coalizione di governo e all’incertezza sul sostegno del Movimento 5 Stelle.
“A poco più di un anno dalle prossime Regionali è evidente che i giochi di potere e la ricerca di incarichi e nomine stanno condizionando tutta l’attività legislativa del Consiglio che non è riuscito neppure ad approvare i quesiti referendari, facendo fare, al presidente Michele Emiliano e alla Capone, una figuraccia nei confronti delle altre quattro Regioni di centrosinistra (Campania, Toscana, Emilia Romagna e Sardegna) che già a luglio avevano approvato tutto e sono in attesa della Puglia”, dichiara il gruppo di Fratelli d’Italia.
Dura la critica nei confronti dell’amministrazione regionale che sembra non affrontare le emergenze che affliggono la Puglia. “Una maggioranza alla quale poco importa che gli agricoltori pugliesi sono in ginocchio per l’emergenza siccità, i mitilicoltori tarantini per la moria delle cozze, per non parlare della situazione negli ospedali pugliesi, con i pronto soccorso che non reggono più la pressione ordinaria, figuriamoci le aggressioni, mentre le liste di attesa diventano sempre più infinite”, prosegue la nota.
“In una situazione così catastrofica una maggioranza responsabile sarebbe stata in aula il 3 settembre, non per parlare di Referendum, ma di emergenze. Non lo sarà anche domani a conferma che, forse, l’Autonomia differenziata non è il peggiore dei mali. Anzi, forse i pugliesi potrebbero avere classi dirigenti alla guida della Regione migliori”, conclude il gruppo di opposizione.