La consigliera comunale Antonella Miccoli denuncia: “Mancano politiche mirate, i nostri anziani preferiscono i Centri di altre città”
“L’amministrazione comunale di Crispiano ha letteralmente abbandonato i nostri anziani”.
Inizia con queste amare e dure parole la nostra intervista alla consigliera comunale Antonella Miccoli, che denuncia l’atteggiamento di “completa indifferenza” assunto dal Comune di Crispiano verso la popolazione anziana residente.
Cosa ha portato a questa situazione?
L’amministrazione comunale guidata da Luca Lopomo, trovandosi a corto di fondi, ha ben pensato di effettuare dei tagli sulle politiche sociali, in particolare quelle dedicate alla terza età. Dopo aver chiuso il Centro di via Scaletta, che ai tempi della precedente amministrazione era diventato un vero e proprio punto di riferimento per il vissuto quotidiano delle persone anziane, la nuova sede è stata spostata all’interno dei locali della vecchia Asl che, oltre ad essere periferica e quindi difficilmente raggiungibile per chi non guida più, presenta degli spazi estremamente ridotti, impedendo il normale prosieguo delle attività finora svolte da queste persone.
Quali attività svolgevano gli anziani nella sede storica?
All’interno del centro si tenevano corsi di inglese, di lettura, c’erano ore dedicate alla musica, corsi di ginnastica dolce e di ballo. Il sabato, inoltre, la sala era utilizzata per le serate danzanti, che costituivano ormai una tradizione per queste persone, la maggior parte delle quali vive, purtroppo, da sola.
Attualmente, quindi, a Crispiano non esiste una programmazione di servizi sociali dedicata agli anziani?
Assolutamente no. L’assessore Bagnalasta ha organizzato un paio di serate danzanti durante la scorsa estate, più per dovere che per altro, poi più nulla. Diciamo che durante il suo assessorato ha preferito dedicarsi maggiormente alle attività culturali, in particolare alla sponsorizzazione del suo libro, piuttosto che alle politiche sociali. Basti pensare che negli anni passati per gli anziani era anche possibile andare alle terme, luogo benefico per il corpo e lo spirito, specie ad una certa età, attraverso un contributo stanziato dal Comune. Ora molte persone, quelle che possono ancora guidare, mi dicono che preferiscono spostarsi presso i Centri per gli anziani situati a Statte e Massafra, all’interno dei quali è possibile incontrarsi e svolgere diverse attività insieme. Un esodo ingiustificato e ingiustificabile, soprattutto se consideriamo che gli anziani costituiscono gran parte della nostra cittadinanza.
Quali sono le motivazioni che hanno portato alla progressiva riduzione di questi servizi?
L’amministrazione comunale ha parlato di tagli, di mancanza dei fondi necessari; ma sarebbe più giusto parlare di mancanza di volontà: i finanziamenti mirati esistono, così come i bandi mirati da intercettare, basta solo saperli (o volerli) trovare.
La Commissione Europea, due anni fa, ha dichiarato: “Nel 2070 un lavoratore su due sarà over 65: pertanto, è necessario puntare ad un invecchiamento attivo, dentro e fuori le aziende”. Si trova d’accordo con queste parole?
Sono pienamente d’accordo e le dirò di più: gli anziani sono la storia del nostro paese, una risorsa preziosa da valorizzare con politiche ed azioni mirate. Un’amministrazione comunale che sceglie di tagliare sul sociale destinato alla terza età commette un grande errore: gli anziani possono costituire una forza importante per il Comune e la società intera.
Sono i custodi della nostra memoria storica ed hanno tanto da insegnare e trasmettere alle nuove generazioni. Hanno profuso un grande impegno per la comunità ma chi pensa che abbiano esaurito il proprio potenziale si sbaglia di grosso: queste persone hanno ancora tanto da offrire e prendersene cura è dovere dell’intera società.
Del resto, a tutti i livelli (internazionale e nazionale, ma anche regionale), si parla dell’importanza dell’active ageing o invecchiamento attivo, che costituisce la direzione principale delle recenti politiche per la terza età. Un concetto forse troppo evoluto per giungere alle orecchie dei nostri attuali amministratori, che ritengono evidentemente corretto tagliare ciò che non considerano più utile.
Cosa propone di fare per porre rimedio a questa situazione?
Personalmente ho tante idee e proposte, che esporrò presto all’interno del programma elettorale della nostra lista civica, guidata dal candidato sindaco di Crispiano Fortunato Costantino: da parte mia c’è tanta volontà di risollevare concretamente le sorti della nostra città.
Di sicuro, questa tristissima vicenda ha confermato una volta in più ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti: il tempo di questa amministrazione comunale sta per scadere definitivamente, è ora di voltare pagina e di affidare Crispiano ad amministratori competenti.