E’ stanco di fungere da secondo, Cosimo Ciraci. Prima con Cito, adesso con Melucci. Di passare da destra a sinistra per poi fare ritorno a destra. Nella città che certa stampa definisce essere tra le più felici al mondo tutto è possibile. Perchè non provarci allora? Preparando il terreno anzitempo. CosmoPolis vi spiega come
Studia da sindaco, Cosimo Ciraci. Con buona lena. Con sani principi. D’altronde è una vita che funge da secondo. Che non si scrolla di dosso la sindrome del Toto Cotugno della politica locale, altro eterno secondo (pace all’anima sua!) delle canzonette sanremesi. Prima con Cito, adesso con Melucci. Una vita da mediano, la sua. Da indefesso portatore di acqua: facendo la spola da una giunta di destra, con il telepredicatore di AT6, ad una giunta sempre di destra ma nata a sinistra. Trasformatasi strada facendo. C’è vita dopo l’incarico di assessore, uno spazio da occupare, un’occasione da coltivare. Fare il sindaco di Taranto, provarci almeno, lavorare comunque a questo obiettivo quando Melucci tornerà a fare il broker portuale. Per conseguire tale proposito, Ciraci confida nei tarantini. Nella loro allegria smisurata che, certa stampa parecchio strampalata, più incline nell’andare al patibolo invece che farsi qualche nemico tra gli occupanti del Palazzo, pone ai gradini più alti di questa particolare classifica mondiale. Un popolo confuso e felici, insomma. A tutti i livelli. Così come canta Carmen Consoli. “Vorrei tentare/vorrei offrirti le mie mani/vorrei tentare/vorrei difendere questo momento/io vorrei tentare ancora/vorrei difendere questo momento/e penso di sentirmi confusa e felice/e penso di sentirmi confusa e felice/e penso di sentirmi…/confusa e felice”.
Ecco, il punto è proprio questo. Penso di sentirmi confusa e felice (il genere è opinabile, fluido, così come ci viene richiesto oggi). Penso di fare il sindaco. Penso di stare a sinistra quando invece mi ritrovo a destra. Penso di essere di destra quando, in realtà, sono stato eletto a sinistra. Penso di amministrare bene nonostante la città risulti essere sempre più insulsa e sporca. Cogito ergo sum. Penso dunque sono. Sono stato. Sarò. Il dopo Melucci è già iniziato.