“Cerca forse di pareggiare i conti, decisamente sbilanciati, delle leggi regionali che il Governo impugna davanti alla Corte Costituzionale”
“È evidente che neppure il presidente Emiliano crede più nella sua maggioranza e dispera che il Consiglio possa approvare i due quesiti referendari contro l’Autonomia e così per riparare alla figuraccia rimediata in due sedute consecutive (e dopo aver furiosamente litigato con la ‘sua’ presidente del Consiglio Capone) ha tirato fuori dal cilindro un colpo di teatro: fare ricorso alla Consulta contro la legge Calderoli”.
Lo afferma il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, nonché il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina.
“Così facendo ha riconquistato i riflettori della stampa e salvato la faccia con i suoi colleghi presidenti dell’Emilia Romagna, Toscana, Campania e Sardegna che aspettavano la Regione Puglia per presentare i due quesiti referendari”.
“Non solo, ma con l’ennesimo colpo di teatro, sempre a spese dei pugliesi, cerca forse di pareggiare i conti, decisamente sbilanciati, delle leggi regionali che il Governo impugna davanti alla Corte Costituzionale”, aggiungono i consiglieri.
“Insomma, un’impugnazione che ha il sapore più di riabilitare Emiliano rispetto agli altri governatori rosso-gialli e di tirare uno schiaffone alla sua maggioranza che di vera intenzione di opporsi all’attuazione di un’Autonomia, prevista dalla nostra Costituzione per volontà del centrosinistra. È bene ricordarselo sempre”, conclude la nota.