sabato 19 Aprile 25

Emiliano scrive a Schillaci: “Finanzi il potenziamento per la sanità di Taranto”

“Indagini ambientali ed epidemiologiche hanno documentato una compromissione dell’ambiente e dello stato di salute dei residenti con eccessi di mortalità comunale per malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e per diverse sedi tumorali; per queste cause la mortalità e le ospedalizzazioni confermano eccessi nei quartieri più vicini alla zona industriale”

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera al Ministro della Salute, Oronzo Schillaci, per una richiesta di finanziamento straordinario per le strutture sanitarie nella città di Taranto.

Le spese aggiuntive previste dal 2026 riguardano il nuovo ospedale San Cataldo, comprese le attività di Sanitaservice, per oltre 72 milioni di euro, l’attivazione del pronto soccorso all’ospedale Moscati per il quale sono necessari altri 10,5 milioni, e la rifunzionalizzazione dell’ospedale Santissima Annunziata, con adeguamento antisismico, per cui servirà una tantum di circa 20 milioni.

“Nell’area di Taranto – si legge nella lettera di Emiliano a Schillaci – indagini ambientali ed epidemiologiche hanno documentato una compromissione dell’ambiente e dello stato di salute dei residenti con eccessi di mortalità comunale per malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e per diverse sedi tumorali; per queste cause la mortalità e le ospedalizzazioni confermano eccessi nei quartieri più vicini alla zona industriale”.

Si aggiunge che “i dati epidemiologici mostrano, in entrambi i generi, eccessi per cause per le quali il ruolo eziologico delle esposizioni ambientali del sito siderurgico è accertato o sospettato sulla base della valutazione a priori delle evidenze epidemiologiche”. E “l’analisi dei trend temporali mostra tassi di mortalità superiori alla media regionale, in entrambi i generi; per lunghi periodi i tassi sono superiori anche alla media nazionale”.

“Pertanto – scrive Emiliano al ministro – si chiede una deroga rispetto ai vigenti limiti di spesa per poter procedere con quanto necessario. Per sostenere le attività illustrate, si ritiene che, considerati i vigenti vincoli di spesa, nonché le prescrizioni del Piano di rientro, sia necessario chiedere uno specifico finanziamento al Ministero della Salute, in deroga ai vincoli di spesa, soprattutto per quanto attiene il piano assunzionale, attraverso una specifica norma di legge”. (Ansa)

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