Per il presidente dei senatori del Pd cancellare il progetto della decarbonizzazione del siderurgico tarantino significa umiliare l’intera comunità ionica
“Da tempo denunciamo che la confusione con cui il governo sta mettendo mano ai progetti del Pnrr rischia di far perdere risorse essenziali per lo sviluppo e la crescita del nostro paese. L’aver voluto mettere mano alla governance sta producendo incertezze e ritardi che probabilmente costringeranno a rinunciare a progetti fondamentali per la transizione ecologica e produttiva del nostro Paese.
E oggi il Corriere della Sera, con Fubini e Galluzzo, denuncia in maniera articolata i rischi che corre il piu’ grande progetto di decarbonizzazione italiano, quello previsto per l’Ilva.
Si trattava di un progetto distintivo di una nuova fase per la siderurgia italiana ma soprattutto per la citta’ di Taranto. Fermarlo significa umiliare un’intera comunita’ e soprattutto rimettere indietro le lancette della storia industriale.
Nel nostro continente la sola produzione di acciaio e’ responsabile del 5% delle emissioni a effetto serra. Cancellare questo progetto significherebbe condannare qualsiasi possibilita’ di ripresa per l’azienda e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, con conseguenze economiche e sociali, come sulla salute dei tarantini, devastanti.
Salvini afferma che l’Ilva serve all’Italia. Ma forse all’Italia serve un governo che creda nella transizione green e quanto sta avvenendo dimostra che il governo Meloni non ci ha mai creduto e che le nostre ripetute denunce nel Paese e in Parlamento erano e sono sacrosante”. Cosi’ il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. (AGI)