venerdì 18 Ottobre 24

Giustizia per Taranto: “Dopo il Jtf riparta anche il tavolo del Cis”

“Si parla di centinaia di milioni di euro di investimenti per la riconversione del territorio, che è quanto pretendiamo più di ogni altra cosa”

Nei giorni scorsi abbiamo registrato finalmente la ripartenza della macchina che gestirà i cospicui fondi europei per la transizione giusta (il Just Transition Fund) per la quale ora si aprirà una corsa contro il tempo per spendere le somme utilizzabili entro il 2026. C’è un’altra questione, però, che pare in totale stallo: il CIS”, dichiara in una nota l’associazione Giustizia per Taranto.

Istituito nel 2015 per risarcire il territorio per i danni ambientali subiti per decenni, il Contratto Istituzionale di Sviluppo per Taranto ha lo scopo di dare impulso allo sviluppo economico, sociale, culturale e turistico di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.

Tuttavia, sono passati ben due anni dall’ultimo tavolo per la verifica dei costi e l’andamento dei lavori, più precisamente dal 10 settembre 2022. Quando in realtà “l’apposito regolamento prevede riunioni con cadenza almeno semestrale”.

“Gli ultimi passaggi registrati sono stati l’avvicendamento fra l’ex Ministra Carfagna e il Direttore generale dell’Agenzia di Coesione, dott. Paolo Esposito, subentrato in coerenza con la decisione del Governo di sopprimere l’Agenzia per la coesione territoriale per accentrarne le funzioni presso il dipartimento ad hoc della Presidenza del Consiglio. Il mandato del dott. Esposito si è concluso a gennaio 2023, poi il nulla”, sottolinea l’associazione.

Il CIS ha avviato progetti significativi per la riqualificazione di palazzi nobiliari nella Città Vecchia, la valorizzazione culturale dell’Arsenale Militare, la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo, lavori di bonifica e interventi al porto. Tuttavia, per alcuni progetti non ci sono aggiornamenti, mentre altri necessitano di una rimodulazione della spesa e di un’accelerazione.

Ferretti si è ritirato dall’investimento proprio a causa delle eccessive lungaggini burocratiche e, aspetto non secondario per Taranto, prevedeva anche un centro di ricerca all’avanguardia”, ci tiene ad evidenziare il gruppo. Al suo posto è subentrato il progetto dei Cantieri di Puglia, che, pur occupandosi di cantieristica da diporto, rischia di affrontare nuovamente la burocrazia del CIS.

Sembra quindi che ci sia una volontà di ostacolare le alternative alle industrie inquinanti, mentre il Comune di Taranto non si attiva per riaprire il tavolo del CIS, che necessita urgentemente di un nuovo impulso. “Anche qui, come per il JTF, si parla di centinaia di milioni di euro di investimenti per la riconversione del territorio, che è quanto pretendiamo più di ogni altra cosa”, conclude la nota.

Articoli Correlati

Che vada in Porto

Gallucci presidente, Gugliotti segretario generale. Questo il ticket che va profilandosi per il dopo Prete all'Autorità di Sistema del Mar Jonio? L'ex presidente della...