Melucci chiama Mattia Giorno per offrirgli un posto in giunta. La risposta dell’ex assessore lo gela: “No grazie, sindaco. Io mi fermo qui”. Declinano l’invito ad entrare nello staff del gabinetto sindaco anche Manzulli e Marti
“No grazie, sindaco. Io mi fermo qui”. E’ durato circa un’ora il colloquio a Palazzo di Città, questo pomeriggio, tra Rinaldo Melucci e Mattia Giorno. Il sindaco ha offerto al suo ex assessore ai Lavori Pubblici un posto nella nuova giunta municipale. Come tecnico. Come persona di sua fiducia. Giorno ha ringraziato, ma ha declinato l’offerta. “Non ci sono più le condizioni politiche che, solo diciotto mesi fa, ci portarono a vincere le elezioni per governare Taranto”, ha risposto al primo cittadino jonico. E’ cambiato il quadro d’insieme. La narrazione della quale ci siamo fatti interpreti. E’ cambiato tutto. Melucci ha incassato anche il no di Manzulli e Marti: entrambi non entreranno a far parte dello staff del gabinetto sindaco. Abbandonato dai suoi amici di sempre perché, egli per primo, ha abbandonato loro. Solo nella solitudine che ha dispensato.
Chi volesse regalarsi una prospettiva altra, nel prossimo futuro, deve prendere le distanze dal sindaco. Marcare una differenza. Farlo adesso o mai più. Melucci potrà durare un altro mese, o tutti e tre gli anni che restano sino al termine della legislatura; ma è, comunque, politicamente finito. Giorno lo ha capito. Manzulli anche. Marti pure. Per questa ragione le strade che andranno percorse, dopo stasera, sono destinate a non incrociarsi. Ad allungarsi in maniera separata. Dei quattro amici al bar, seduto all’angolo più buio della stanza ne resta uno soltanto.
