venerdì 18 Ottobre 24

Il Comune dice “no” a discarica Vergine e AIA all’ex Ilva

M5S: “Atto di indirizzo politico”. Pd: “Ora si proceda con la messa in sicurezza della discarica”

La massima assise cittadina ha detto no alla riapertura dell’ex discarica Vergine di contrada Palombara e al rilascio di una nuova Aia (Autorizzazione integrale ambientale) all’ex-Ilva.

I due punti all’ordine, a prima firma del consigliere comunale Mario Odone, hanno ricevuto l’accoglienza della maggioranza (nel caso della discarica Vergine anche di quattro voti favorevoli delle forze d’opposizione). “Si tratta di un atto di indirizzo politico che viene consegnato al Comune, per la prima volta nel corso degli ultimi 10 anni, e che consentirà, relativamente alla questione discarica, per esempio, di approdare alla Conferenza dei Servizi con una imprescindibile e netta posizione politica. – commentano in una nota congiunta il coordinatore provinciale del M5S Taranto Francesco Nevoli, il rappresentante del Gruppo Territoriale M5S Gregorio Stano e il consigliere comunale Mario Odone.


Anche il Partito Democratico ha espresso la propria contrarietà alla riapertura della discarica. Bianca Boshnjaku, capogruppo del Pd, ha manifestato la posizione di tutta la comunità democratica.

“Questo risultato è il frutto di un lavoro di rete e coordinamento tra i vari circoli della provincia che hanno studiato la documentazione, condiviso una posizione politica e messo in atto un’azione sinergica in tutti i comuni tarantini. – hanno commentato gli esponenti del Pd territoriale – Ringraziamo tutte le forze politiche che hanno sostenuto questa posizione politica in tutti i comuni della provincia. La presa di posizione del comune di Taranto, però, ha una valenza politica ancora più forte visto che, la discarica in questione, insiste nell’isola amministrativa della città capoluogo”.
“Ricordiamo che per il sito in questione non sono ancora stati portati a termine i lavori di messa in sicurezza e quelli di caratterizzazione, previsti per legge e indispensabili per valutare l’entità della contaminazione. – concludono – Chiusa la partita al Comune di Taranto la nostra attenzione si concentrerà sulla provincia per mettere definitivamente la parola fine rispetto a questa vicenda”.

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