venerdì 18 Ottobre 24

Il nuovo Iacovone sarà l’infrastruttura simbolo dei prossimi Giochi

Intervista al commissario, Massimo Ferrarese. Lo stadio del quartiere Salinella, la decisione della Corte Costituzionale, la recente visita a Taranto del presidente della Fgci Gravina, i rapporto con la Regione. CosmoPolis vi racconta tutto

Commissario, sorpreso dal pronunciamento della Consulta?

“In realtà la Corte, con la sua decisione, rafforza il ruolo del commissario dei Giochi. E rende costituzionalmente legittima la mia nomina da parte del Governo”.

Dichiara non costituzionale, invece, il decreto legge che salta il coinvolgimento della Regione circa le opera da realizzare e finanziare.

“La mia idea è stata sempre quella di coinvolgere tutti gli attori istituzionali, nessuno escluso, per la buona riuscita dei Giochi. Manifestazione come queste, dalla cifra internazionale, necessitano di una pluralità di voci e sensibilità”.

Esiste il rischio che si allunghino ulteriormente i tempi, per avviare e completare le opere, dopo questa sentenza?

“Purtroppo si, ma per una ragione molto semplice. Perché partiamo con ritardi di oltre tre anni sulla tabella di marcia. Dovremo realizzare in poco più di un biennio quello che andava fatto in sei anni. Speriamo bene”.

Il presidente della Figc, Gravina, sostiene che il Taranto debba giocare allo Iacovone anche per i prossimi due campionati.

“E io, le dico, che sono d’accordo con lui. Ma…”.

Ma?

“Non dipenderà solo dal sottoscritto questo proposito. Ci sono problemi di sicurezza quando si apre un cantiere così importante e imponente, aspetti diversi che andranno contemplati tutti assieme. Vorrei però specificare una cosa”.

Prego.

“Il Commissario Ferrarese è un tifoso del Taranto calcio. Apprezzo il lavoro e i successi sportivi del sodalizio retto dal presidente Giove. Se i progettisti di “Sport e Salute”, la Prefettura, dovessero autorizzarmi a tenere aperto l’impianto del rione Salinella, anche durante i lavori di ristrutturazione dello stadio, non sarà certo il sottoscritto a sollevare problemi”.

Quanto costerà, alla fine, il nuovo Iacovone? Siamo passati dai 28 milioni iniziali ai possibili 40 milioni di oggi.

“Guardi, direttore, uno stadio è come una macchina da acquistare. Puoi comprare il modello base, oppure rivolgere le tue attenzione verso un’autovettura piena di accessori. A me piacerebbe perseguire, si sarà capito, la seconda opzione. E consegnare a tutti i tarantini uno stadio moderno, un impianto del quale andare fieri anche per gli anni futuri”.

Fare, insomma, dello Iacovone l‘infrastruttura-simbolo dei Giochi?

“L’espressione mi piace molto. Un’infrastruttura-simbolo, un’infrastruttura-identità per questa città e per l’intera Puglia meridionale”.

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