La legge elettorale pugliese, la lista civica alla quale starebbe lavorando l’assessore alla Formazione, Leo. Le ambizioni future del consigliere dall’accento napoletano. Il tessitore senza tela, Carrieri. L’incudine sul quale battono martelli diversi, Melucci. CosmoPolis vi spiega cosa è andato in scena l’altra sera in un hotel cittadino. Prima che accada. Prima di tutti gli altri
“Io c’entro”, ma non quanto Massimiliano Stellato. Molto di quanto la federazione di cespugli e cespuglietti politici saprà fare, realmente concludere e determinare nei prossimi mesi, coinciderà con le fortune elettorali del consigliere regionale (e comunale) dall’accento napoletano. Con l’individuazione di una candidatura spendibile per la prossima legislatura a Bari. Magari attraverso accordi da sottoscrivere con una delle diverse liste civiche che vanno approntandosi nell’area di centrosinistra. Quella, dicono i ben informati, alla quale starebbe alacremente lavorando l’assessore regionale alla Formazione, Sebastiano Leo. “Io c’entro”, insomma, serve a Stellato più di quanto possa servire a tutti gli altri. A Carrieri tessitore senza tela: una sorte di Penelope al contrario. A Melucci, incudine sul quale martelli in ordine sparso battono e (ri)battono pur di conservarlo sindaco di Taranto; e conservarsi in Consiglio comunale e nei diversi Consigli di Amministrazione. Alla pletora di ossequianti, riga al centro e gelatina sui capelli, che l’altra sera riempiva la sala di un hotel cittadino.
“Io c’entro”, da sola, non raggiungerebbe mai la percentuale di voti necessaria a far scattare un seggio. Complice la soglia del 4% (8% se si corresse da soli, senza alcun vincolo di coalizione) da conseguire su scala regionale per l’elezione della prossima assemblea pugliese. In caso contrario, si rischia di fare la fine di Mino Borraccino la volta scorsa. Molti voti personali confluiti in un quorum traballante. Risultato: le porte del Consiglio regionale, invece che aprirsi, rimasero ermeticamente chiuse. Potere della legge elettorale. Fenomenologia di “Io c’entro”. Movimento lento di una politica lentissima. Alla fine a trarne vantaggi sarà solo Stellato. Contenti voi.