venerdì 18 Ottobre 24

La grande bellezza

Porto Mercantile o Porto Infantile? Che fine ha fatto l’intermodalità su gomma a Taranto? Le promesse da marinaio degli amministratori. Quelli di ieri, che poi sono gli stessi di oggi. Siamo brutti – e antimoderni – essendo belli. Una contraddizione tutt’altro che semplice da portare a definizione

Una città è il suo volto d’ingresso. Il suo primo approccio. La cartina di presentazione di ciò che si potrà trovare oltre, attraversandola. Difficili apparire belli se all’inizio ci si presenta come brutti. Taranto è città polifonica, presenta più ambiti di ascolto e lettura. E’ città bellissima dai tratti brutti. Alcuni suoi quartieri, anche centrali, offrono abbandono e degrado in un contesto comunque di grande bellezza. Parte, con questo articolo, un’indagine giornalistica che CosmoPolis condurrà sulle molteplici Taranto. Attraverseremo le sue viscere. I suoi diversi quartieri. Le tante ferite mai curate. La discontinuità progettuale di un contesto urbano troppo lungo e slabbrato per una comunità che conta appena 180 mila abitanti. Cominciando dal Porto Mercantile; da quello che, nelle intenzioni degli amministratori, doveva essere il luogo di scambio intermodale tra il capoluogo jonico e il resto del Paese. La Porta Napoli di un tempo remoto. L’ ultimo avamposto cittadino prima di conquistare il viaggio verso l’altrove. L’indefinito carico di sorprese. Peccato che d’intermodalità il Porto Mercantile non abbia nulla. Ma proprio nulla. Mancano i parcheggi. Mancano i servizi di base. Manca la biglietteria. Manca un’area ristoro. Manca tutto, insomma. E’ un Porto infantile, nel senso d’incompiuto, di non definito, oltremodo precario, invece che Mercantile. Correva l’anno 2019 quando l’allora assessore all’Urbanistica Gianni Cataldino, nella prima legislatura targata Melucci, dichiarava che nel giro di appena qualche mese Taranto si sarebbe dotata di un sito dedito alla mobilità su gomma degno di questo nome. Moderno. Di stampo europeo. Quel sito doveva essere, per l’appunto, il Porto Mercantile. Sono passati quattro anni, Cataldino non fa più l’assessore, Melucci continua a fare il sindaco, tutto è cambiato perché nulla sia realmente cambiato, ma d’intermodalità neanche a parlarne. Di una Taranto con una porta d’ingresso, in grado di collegarla verso altri territori, non c’è traccia. Nel porto delle chiacchiere avanzano le promesse da marinaio. Solo quelle. Troppo brutto per essere vero. Entrando a Taranto pensi che sia brutta, quando invece è bellissima…

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