Nel reparto di Ginecologia tutti i medici sono obiettori di coscienza. A Taranto, insomma, una donna che volesse intraprendere l’interruzione volontaria della gravidanza in una struttura pubblica, non potrebbe farlo. E’ come se si fosse arrestata quella evoluzione – e generazione – dei diritti evocata da Bobbio
Dall’altro lato dell’obiezione di coscienza. Su piani opposti. Il non obiettore è figura inesistente all’Ospedale Santissima Annunziata. Non pervenuta. Almeno per quel che concerne i ginecologi attualmente in servizio presso la stessa struttura. A Taranto applicare la legge 194, quella che regolamenta dal 1978 l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione, non è possibile. Bisogna rivolgersi altrove, all’esterno, al privato. In Italia il rapporto tra medici obiettori e medici non obiettori è, mediamente, di 70 a 30. Fatto mille, inteso come numero totale di medici, settecento coniugheranno l’osservanza a norme – e principi – religiosi (i propri, chiaramente) con la compatibilità sanitaria e trecento no. Nella città pugliese, invece, la proporzione riscontrata sull’intero territorio nazionale non è replicabile. Una situazione che, di fatto, determina un vulnus giuridico tra l’esistenza della legge e la sua concreta applicazione. L’aborto, l’eutanasia, le nuove soggettività nate con l’evoluzione dei tempi, si pensi solo per fare qualche esempio ai diritti di cittadinanza e alla tutela degli animali, segnano quella che Norbero Bobbio chiamava la generazione dei diritti. Quelli attinenti le libertà, e poi quelli sociali, e poi ancora quelli civili, a delineare ipotetici passaggi storici della norma. Il suo divenire, la sua positivizzazione. Essere dentro e comportarsi come se si fosse fuori. Un concetto, questo, che Luigi Pannarale riprese anni fa con un pregevole saggio dal titolo: “La bottiglia di Leyda. Il giurista e i suoi paradossi”. Non esiste nessuna norma che sia applicabile al caos. Prima deve essere stabilito l’ordine: solo allora ha senso l’ordinamento giuridico. In un certo qual modo la genesi della legge 194. Che, a Taranto, non è possibile far rispettare in nessuno dei due ospedali pubblici della città.