lunedì 2 Dicembre 24

Lentamente muore… la sanità pubblica pugliese

Blocco delle assunzioni nelle Sanitaservice della Regione (a Taranto i nuovi occupati sarebbero stati 70). Drastica riduzione della spesa farmaceutica. Stanno portandoci via l’ultimo pezzo di welfare state. San Cataldo, rottosi di scatole, farebbe volentieri ritorno in Irlanda

La sanità pugliese cade giù a picco, un pezzo per volta. E’ a digiuno d’idee. Orfana di un indirizzo politico (e tecnico) in grado di salvaguardarla e rilanciarla. Ricacciata in mezzo al guado da un disavanzo finanziario che supera i 200 milioni di euro. Più che di servizio sanitario regionale sarebbe più logico, ormai, parlare di un disservizio sanitario. E di una cura che rischia di rivelarsi peggiore della malattia. Per tentare di rimettere in ordine i bilanci – e convincere Roma che chiede da tempo un Piano di rientro – servirà intervenire su due distinte leve: la riduzione della spesa farmaceutica, ampiamente sforata dalle Asl territoriali nel primo trimestre dell’anno, e il blocco delle assunzioni. Più di 420 i nuovi occupati nelle Sanitaservice pugliesi (70 solo a Taranto) che dovranno rivedere i propri sogni di gloria e rimandare l’appuntamento con il lavoro chissà a quando. Non ci sarà spazio per nuove assunzioni neanche per il personale amministrativo e gli operatori sociosanitari. L’ammissione di una debolezza conclamata. Di un ritardo che sopraggiunge da molto lontano. Di liste di attesa che stridono con un grado di civiltà appena sufficiente. E’ la sconfitta senza appello, Palese, di una sanità pubblica ai titoli di coda. C’è chi arriva a sollevare persino dubbi di costituzionalità sull’attribuzione alle Regioni di questa specifica materia. Dell’ospedale San Cataldo non si parla più; mancavano – e mancano – all’appello 150 milioni di euro per completarlo. Sorprende chi si mostra ancora sorpreso rispetto ad uno scempio del genere. Stanno portandoci via l’ultimo pezzo di welfare state nella rassegnazione generale. Fitto fa il ministro. Vendola vorrebbe candidarsi, il Signore ce ne scampi, alle Europee del prossimo anno. Emiliano è presidente della Regione. I responsabili di questo stato di cose se la passano decisamente meglio delle povere vittime pugliesi.

 

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