Mancando il progetto s’insegue la poltrona, l’occupazione smaniosa del Palazzo. La politica locale, o quel che resta della stessa, assomiglia sempre più alla legge di Antoine-Laurent de Lavoisier
Porte girevoli (altro che Ponte Girevole) al Comune di Taranto. Si entra e si esce, si sta dentro o fuori, si passa dalla maggioranza alla minoranza e viceversa, come in un Grand Hotel. Inseguendo l’equilibro possibile – e personale – in luogo del progetto. Del proposito. Della visione per la città. Al pari della legge di Antoine-Laurent de Lavoisier, la locale politica nulla crea, nulla distrugge, ma tutto trasforma. Persa Greta, il Capo dei Capi di Gabinetto, dimessasi dal ruolo per inseguire altri ruoli, si è liberato un posto. Si dovrà occupare una casella rimasta all’improvviso vacante.
Chi potrebbe occuparla? L’assessore Lussoso, per esempio. In alternativa ci sarebbe anche Marco Nilo, il quale preferirebbe per se stesso il più prestigioso incarico di direttore generale del Comune (ci sono più soldi sul piatto piange…). Con Lussoso al posto di Marraffa, il consigliere comunale Odone andrebbe a dama indicando un nome a lui vicino da fare accomodare in Giunta. Altro giro, altra corsa. Caduto in disuso il Ponte girevole, che necessiterebbe d’urgenti interventi di manutenzione, ci restano le porte girevoli. Visite guidate sulla ruota panoramica di Palazzo di Città.