mercoledì 8 Gennaio 25

Massafra, Paola Donvito il nome nuovo per le prossime amministrative

di Angelo Nasuto

Al di là delle scelte che verranno effettuate per le candidature a primo cittadino, la popolosa comunità del tarantino vive una fase di forte involuzione culturale. E di smarrimento identitario

Massafra si sta preparando alla campagna elettorale che si annuncia accesa e piena di colpi di scena, nella speranza che i colpi rimangano tali e non diventino bassi per ottenere vantaggi e non far partire tutti gli schieramenti allo stesso piano. Ma è abbastanza evidente che uno dei centri urbani più importanti della provincia jonica abbia vissuto periodi migliori rispetto all’attuale: ci si attende una rinascita e questa passa dalla scelta dei cittadini di un’amministrazione capace e competente.

Per risollevare il destino di questo centro ci vuole una forte iniezione di fiducia, oltre che programmi e idee in ogni settore, ma al momento non si vede niente all’orizzonte. Non stanno meglio le presunte coalizione, impegnate a dirimersi e dividersi sul nome da proporre come candidato sindaco. E la loro unità è già messa a dura prova.

L’assoluta novità di questa tornata elettorale appare la moda di citare alcuni nomi come papabili candidati al ruolo importante di primo cittadino, indipendentemente dalla propria collocazione partitica. Un esempio su tutti è quello dell’avvocato Paola Donvito, nome caldissimo di questi ultimi giorni, che viene associato dall’opinione pubblica ora col centrodestra ora col centrosinistra. La diretta interessata ci tiene ad evidenziare che la sua figura non può e non deve essere posta all’attenzione dell’opinione pubblica come intimamente schierata né con una né con l’altra parte politica. La stimata professionista vorrebbe eventualmente che la sua candidatura coinvolga la più ampia parte partitica e sia il più possibile inclusiva, ma in questi giorni è impegnata nella classica sua riflessione personale: in soldoni sta chiedendo a sé stessa se vale la pena avere questo impegno, togliendo tempo e spazio al proprio lavoro, per il quale si è fatta conoscere già abbastanza nel territorio massafrese e non. Massafra in effetti ha bisogno di sforzi importanti e di personalità forti, ma oltre a questo c’è bisogno di idee innovative forse rivoluzionarie.

Perché la situazione politico sociale della comunità massafrese lo necessita urgentemente. Caduta infatti l’amministrazione comunale e rimasta vacante la poltrona di sindaco, la Tebaide soffre infatti anche di un ampio vuoto culturale che si può evincere da tre forti indizi: in primis si sa che il famoso cinema Spadaro è chiuso da tempo. Il glorioso stadio Italia poi è interessato da lavori che sembrano infiniti, restringendo sempre più le possibili conquiste in ambito sportivo, mentre la pluridecennale tradizione del Carnevale è in profonda crisi ed anche a causa della precedente gestione quest’anno non ci saranno i grandi carri allegorici. Dunque se tre indizi fanno una prova ecco allora dimostrato il vulnus culturale massafrese, impoverito poi dal nulla assoluto creato durante queste festività natalizie. Allora vogliamo ridare la propria identità a questa città?

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