venerdì 18 Aprile 25

Moretti (Con Taranto): “Difficile recuperare il divario con politiche di smantellamento dei servizi”

“La città ha ottime professionalità che meriterebbero di essere maggiormente valorizzate per sostenere quella capacità decisoria che oggi non è in grado di affermare le ragioni di 180 mila cittadini”

“Impossibile recuperare il distacco logistico, del trasporto delle persone, turistico o semplicemente funzionale con queste politiche sistematiche di smantellamento dei servizi di trasporto su Taranto.” Così in una nota l’esponente di Con Taranto, Fedele Moretti.

“Taranto è la seconda città di Puglia, ora non ci parte più neanche un treno veloce, che già fino a qualche giorno fa aveva degli orari discutibili. Lo stesso trattamento riguarda gli investimenti nella logistica dei trasporti merci. E’ seriamente impensabile immaginare una ripresa dei servizi portuali che servono a spostare merci se da Taranto poi ci mettono ore solo per partire.

Probabilmente nei prossimi mesi gireremo in modalità sostenibile nelle strade di Taranto ma per arrivarci continueremo a doverci spostare di diverse centinaia di chilometri. – Afferma – E questo non sarebbe un problema se almeno i collegamenti interni funzionassero con continuità. Neanche questo. Ci domandiamo cosa abbiamo fatto di male e facciamo appello a tutte le rappresentanze istituzionali, in primis le nostre e poi quelle di livello parlamentare perchè cambino i decisori della gestione dei servizi pubblici.

Non basta avere persone certamente qualificate ed efficienti ma se i decisori ragionano solo in questi termini, dimenticando che i servizi pubblici nel trasporto, come in altre aree, non nascono per produrre esclusivamente profitti di mercato ma servono anche per garantire quei famosi livelli essenziali delle prestazioni, che non sono solo nell’ambito sanitario, saremo condannati allo spopolamento, già molto evidente. – Conclude Moretti – Taranto ha ottime professionalità che meriterebbero di essere maggiormente valorizzate per sostenere quella capacità decisoria che oggi non è in grado di affermare le ragioni di 180 mila cittadini.”

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