Il Governo, il Coni, tutti rientreranno nel Comitato dei Giochi del Mediterraneo. Lo faranno però soltanto un secondo dopo che, dallo stesso, sarà uscito Elio Sannicandro. Sul tavolo ballano 50 milioni di euro per gli aspetti organizzativi e logistici. E per la “ghiotta” campagna di comunicazione dell’evento che avrà inizio nel giugno del 2026
Tutti fuori per poi stare tutti nuovamente dentro. Tutti tranne uno. Tutti fuorché lui. Chi? Semplice: Elio Sannicandro da Bari. L’ex assessore al comune di Bari, quando Emiliano faceva il sindaco della città levantina. L’attuale reggente dell’agenzia regionale, Asset, con Emiliano governatore della Puglia. Una sorta di ircocervo: metà politico e, per l’altra metà, tecnico. Sempre presente. Sempre sui giornali (anche per fatti di cronaca giudiziaria che lo hanno visto coinvolto). Sempre in mezzo ai giochi, insomma, prim’ancora che gli stessi potessero divenire altro. E declinarsi in chiave mediterranea. Sannicandro è quello che gli esegeti calcistici chiamerebbero tuttocampista. Di qua, di là; sopra, sotto. Con i guelfi e con i ghibellini: lui c’è sempre. Elio uno e trino si potrebbe ribattezzarlo.
Nel nuovo Comitato dei Giochi del Mediterraneo, quello che sorgerà dalle ceneri dell’attuale, ancora per qualche altro giorno in sesto e operativo, del fedelissimo di Emiliano non ci sarà più traccia. La fuoriuscita dall’organismo politico-amministrativo prima del Coni, con Malagò, e poi del governo, con le posizioni assunte l’altro ieri dal ministro per lo Sport Abodi, sono defezioni tattiche. Di segno temporale. Pronte a rientrare non appena Sannicandro avrà varcato la porta di uscita. Fuori lui, ripetiamo, dentro tutti gli altri. Anche il comune di Taranto, con l’ecumenico ed equilibrato Melucci, dovrà cambiare registro narrativo – e nominativi di riferimento – se vorrà ancora essere della partita.
Al commissario Ferrarese il compito di realizzare le opere, fornire una progettualità vera sugli impianti sportivi da costruire e ristrutturare. Al Comitato, con una dotazione di 50 milioni di euro, non proprio due spiccioli, toccherà occuparsi degli aspetti più organizzativi e logistici. Dell’affidamento della campagne di comunicazione (giornali e agenzie, più o meno prezzolate, non stanno più nella pelle…). Se si riuscisse a passare dal comitato della festa patronale al comitato dei Giochi del Mediterraneo, il sacrificio di Sannicandro meriterebbe una nuotata liberatoria a Lido Taranto. Tipo quelle del commissario Montalbano.