giovedì 9 Gennaio 25

Salgono le quotazioni di Ciraci come possibile nuovo vicesindaco

Colui che saliva sul palco in Piazza della Vittoria, assieme a Giancarlo Cito, potrebbe divenire il numero due di una giunta che si suole definire di centrosinistra. Capolavoro politico di Melucci. Al diavolo le classifiche del Sole 24 Ore, le vere rivoluzioni sono quelle che conducono alla più divertita conservazione

Nuova Giunta municipale, vecchi nomi. Le migliori rivoluzioni sono quelle dalle quali scaturisce la più ovvia conservazione. E’ la storia ad insegnarcelo. Non si discosta da questo schema bislacco la crisi, senza alcuna reale crisi amministrativa, apertasi a Palazzo di Città nei giorni scorsi per volere del sindaco Melucci. Molti assessori saranno confermati, quasi tutti torneranno al proprio posto dopo alcuni giorni di gita coatta ai Laghi di Monticchio e alle grotte di Zinzulusa. E l’evoluzione della (finta) crisi, del dilettantismo politico del sindaco-presidente-articolista del Riformista, si risolverà in una mera ridefinizione di qualche delega assessorile e poco altro. In questo quadro di avanzata restauratrice, di futuro che sa di passato, di guelfi che giocano a fare i ghibellini, aumentano le quotazioni di Cosimo Ciraci come probabile nuovo vicesindaco del capoluogo jonico. Colui che saliva sul palco in Piazza della Vittoria affianco a Giancarlo Cito, che batteva entusiastico le mani per i comizi educati e british del geometra divenuto prima sindaco e poi onorevole, espressione di una destra nostalgica e per niente incline nell’abbracciare la svolta di Gianfranco Fini a Fiuggi, potrebbe essere quindi promosso come numero due di una giunta politica che si suole definire di centrosinistra. Si, potrebbe. Premesso che Ciraci è persona simpatica, educata, sicuramente preparata, che le ideologie sono andate in pensione, sepolte con la caduta del Muro di Berlino, e che tutti in gioventù possiamo aver preso degli abbagli (buona parte dei nostri migliori intellettuali antifascisti furono fascisti durante il ventennio), il punto è un altro. Investe un’occupazione posticcia del Palazzo, una vocazione sacerdotale per le poltrone, l’estensione di appetiti ingordi che niente hanno a che fare con il progetto di comunità da costruire giorno dopo giorno. Le classifiche del Sole 24 Ore, gli ultimi posti della vergogna – e della qualità della vita – occupati come se niente fosse, una città sempre più sporca e con quartieri divenuti enclavi di un abbandono istituzionalizzato, l’avanzata silenziosa di una questione morale in perenne lotta con la verità, dovrebbero far scaturire un sobbalzo di dignità. A chiunque. A chi siede in Consiglio comunale. A chi scrive sui giornali. Alle imprese che sperano in un appalto dal Comune. Ai responsabili di partito e forze politiche. A chi entra in cabina elettorale. Nell’evoluzioni risiede la conservazione. Ciraci possibile nuovo vicesindaco di Taranto, per l’appunto.

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