domenica 22 Dicembre 24

Siamo fuori strada

La Taranto-Statte è una strada che non ha nulla di strada. La rappresentazione evidente di una modernità posticcia. Definirla un’arteria killer tutto è fuorché un iperbole linguistica. Cosa aspetta la Provincia ad intervenire? E il Comune di Statte a pretendere che si realizzino lavori di ammodernamento? Sembra di stare nella Beirut della prima guerra civile libanese

Di degrado in degrado. Area industriale e strada che le gira attorno uguali sono. Fatiscente è l’una. Simile alle vie che attraversavano Beirut, durante la prima guerra civile libanese, l’altra. L’esemplificazione di una modernità posticcia. Il collegamento viario che collega Taranto a Statte è un mancato collegamento. Uno schiaffo mollato in pieno viso alla civiltà. Un oltraggio all’incolumità pubblica. La segnaletica – verticale ed orizzontale – non esiste. La delimitazione dei due sensi di marcia risulta non pervenuta. L’illuminazione durante le ore notturne è stata spenta prim’ancora che ci fosse il rincaro delle bollette energetiche. Definire questa strada, dall’alta percorribilità tra l’altro (chi si reca al siderurgico, oltre che nei due comuni, deve attraversarla per forza), un’arteria killer è tutt’altro che un iperbole linguistica. E’, semplicemente, la fredda – e cruda – constatazione dei fatti. L’enunciazione di un fallimento reiterato per anni. La competenza amministrativa è in capo all’ente provinciale. Quella morale alle due amministrazioni: Taranto e Statte, per l’appunto. Cosa si aspetta ad intervenire? Di vittime ce ne sono state diverse in tutti questi anni. Incidenti mortali per un’arteria che manca dei requisiti minimi di sicurezza. Non esiste migliore metafora, figura retorica senza retorica, che possa segnare appieno il fallimento industriale dell’ex Ilva della sua strada che la costeggia. Ne accarezza la fatiscenza replicandone l’esempio. E’ proprio il caso di dire: siamo fuori strada. Sotto molti punti di vista.

Articoli Correlati

Asili nido: “Gestione irresponsabile dei servizi pubblici essenziali”

Il consigliere Mirko Maiorino denuncia la scelta irresponsabile che minaccia il futuro educativo dei cittadini: “La città merita un'amministrazione capace di investire nel futuro...