L’esponente dei Socialisti e Riformisti per Taranto: “C’è un piccolo particolare che gli sfugge: saranno gli elettori, con il proprio voto, a dare la patente di guida”
“Un bravo ragazzo Luca. L’hanno scelto per questo. L’hanno buttato nell’agone di una campagna elettorale in cui lui dovrebbe tirare la fune dalla parte di chi governa il Paese e si propone di governare questo territorio con una squadra che ha deciso di mandare in campo le riserve.” Così in una nota Alfredo Venturini, esponente dei Socialisti e Riformisti per Taranto.
“Tanta buona volontà, poche chance. Le retroguardie lo incitano a tirare e lui fa del suo meglio ma fa nello stesso giorno due dichiarazioni che stridono sul ‘politicamente inopportuno’ e la ‘neutralità dell’azione amministrativa’ rivendicando lo stanziamento da parte del governo Meloni di ulteriori risorse sui giochi del Mediterraneo e chiedendo l’azzeramento immediato degli organi di amministrazione delle società partecipate dal Comune. – Afferma Venturini – Come dire: siamo noi che ungiamo la ruota, siamo noi che la facciamo girare, spetta a noi starne alla guida. Fino ad allora è bene che la macchina si fermi.
Una scelta discutibile e contraddittoria che lo assimila curiosamente a chi, nel campo di certa sinistra populista, da tempo ha fatto della richiesta di dimissioni il suo mantra. C’è un piccolo particolare che gli sfugge: saranno gli elettori, con il proprio voto, a dare la patente di guida. – Prosegue la nota – Per questo abbiamo scelto di sostenere un progetto fondato su un civismo partecipato e collaborativo che lavori per il bene della collettività e che sappia dialogare allo stesso tempo con Bari e con Roma. Taranto ha bisogno di coesione.
Francesco Tacente con le dimissioni immediate dal CTP ha inteso sgomberare il campo da ogni strumentalizzazione che potesse distogliere l’attenzione dai problemi di una città che vorrebbe, da chi si propone di amministrarla, chiarezza, coerenza, coesione.
Come bene noto ,infatti, in assenza di gesti spontanei come quello su detto di Francesco Tacente , l’azzeramento di un cda pubblico, non supportato da ragioni giuridiche fondate, genererebbe per l’ente un’ipotesi di rimborso delle mensilità contrattualmente spettanti a Presidente e consiglieri con tutte le relative conseguenze del caso per una pubblica amministrazione. Sicuramente Luca non aveva intenzione di incitare il commissario prefettizio a commettere quanto sopra.”