Respinto il ricorso di Di Todaro contro il consigliere del Pd. Il giudice: “La contemporaneità delle cariche è un diritto soggettivo pubblico intangibile”
Il Tribunale di Taranto ha messo la parola fine alla controversia sul doppio incarico del consigliere Vincenzo Di Gregorio (Pd), confermando la piena legittimità del suo simultaneo ruolo di consigliere regionale e comunale fino allo scioglimento del Consiglio comunale dello scorso febbraio.
Il giudice della Prima Sezione Civile, Claudio Casarano, ha respinto il ricorso presentato da Emanuele Di Todaro, che chiedeva di imporre a Di Gregorio la scelta tra le due cariche. Di Todaro, primo dei non eletti nella lista del Pd, avrebbe beneficiato dell’eventuale rinuncia di Di Gregorio al seggio comunale.
La sentenza è stata netta nel ribadire che la contemporaneità degli incarichi “si configura come un diritto soggettivo pubblico intangibile”. Il giudice ha inoltre precisato che eventuali violazioni dello Statuto del partito avrebbero potuto comportare sanzioni disciplinari, ma non l’obbligo di rinunciare alla carica pubblica.
“Si chiude una battaglia giudiziaria rivelatasi priva di fondamento – ha commentato Di Gregorio – una vicenda nella quale sono stato trascinato mio malgrado e che ha sottratto tempo prezioso alla mia attività politica”. Il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali.