giovedì 13 Marzo 25

Vieni a ballare in PUG-lia PUG-lia PUG-lia

Che fine ha fatto il Piano Urbanistico Generale del Comune di Taranto? Come procede l’attività del progettista, il professor Karrer? Non ricevendo risposte dagli amministratori comunali, abbiamo rivolto le nostre domande a Caparezza

Vieni a ballare in PUG-lia PUG-lia PUG-lia. Un attimo dopo essersi chiesti però, che fine abbia fatto il Pug (Piano urbanistico generale) di Taranto? A che punto si sia, o non si sia, con lo strumento-principe di pianificazione territoriale? Come proceda l’attività del progettista, il professor Karrer, e del suo staff? Superata, circa un anno fa, la fase del coinvolgimento di cittadini e associazioni locali, quella che si è soliti chiamare con espressione enfatica ‘urbanistica partecipata’, è dato sapere quali siano gli indirizzi forniti dall’organo politico? Quale idea di città (futura) sfiori la mente dei nostri amministratori pubblici? Sempre che ci siano delle idee. Che si conosca l’indirizzo di casa propria. E il governo della cosa pubblica non si riduca ad uno squallido poltronificio. Ai ribaltoni elettorali senza ribaltamenti effettivi. Al carrierismo senza Karrer, il professore di cui sopra.

Dramma ambientale, rapporto con la grande industria, spopolamento demografico, recupero di un’identità socio-culturale del centro storico, confinamento – e ulteriore marginalizzazione – delle diverse periferie comunali, rapporto tra cemento e verde pubblico, la mobilità cittadina, le vocazioni produttive, la relazione con il mare, la possibile consacrazione euro-mediterranea. Senza un nuovo Pug, tutta questa roba qui affoga nel silenzio parolaio dei nostri tempi. Nelle discussioni sgrammaticate del Consiglio comunale. Nell’impossibilità, non ce ne voglia Caparezza, di venire a ballare in PUG-lia PUG-lia PUG-lia. Manca la visione. Per questo Max Weber consigliava di recarsi al cinema.

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