A Taranto sanzioni per 8mila euro e due arresti
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno, in collaborazione con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nella vigilanza sulla filiera della pesca.
Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, e a tutela del “Made in Italy”.
L’operazione complessa “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale “non dichiarata” e “non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera.
Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.
In tutto 636 gli illeciti tra amministrativi e penali, 211 attrezzi da pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.
Nel 2023 è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Nel corso dell’anno sono state effettuate 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.
A livello locale, la Capitaneria di Porto di Taranto ha contestato un ammontare di sanzioni amministrative pari a 8mila euro per violazioni riconducibili alla mancata tracciabilità del prodotto ittico, e sequestrato 70 Kg di prodotto ittico.
Importanti risultati anche per la pesca dei datteri di mare e delle oloturie (cetrioli di mare), organismi marini protetti, la cui raccolta è sempre vietata dalla legge.
Il 13 dicembre scorso, il Gip del Tribunale di Taranto ha emesso un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, a carico di alcuni soggetti indagati, in concorso tra loro per numerosi episodi alla pesca di frodo dei datteri di mare.
Ai due indagati, agli arresti domiciliari, sono stati contestati i rati di inquinamento ambientale e disastro ambientale.