Portare l’indennizzo al 75% della retribuzione giornaliera. Confil: “Solo così si potrà garantire a tutti i lavoratori un accesso equo alle prestazioni”
Una disparità di trattamento che penalizza oltre 120mila lavoratori agricoli solo in Puglia. È quanto emerso durante l’incontro promosso dalla Confil (Confederazione italiana lavoratori) a Corato, dove è stata presentata una proposta di modifica dell’attuale normativa sull’indennità di disoccupazione per i braccianti agricoli.
La legge vigente prevede per questi lavoratori un’indennità pari al 40% della retribuzione, ulteriormente ridotta dal prelievo Irpef, mentre per gli altri settori l’importo sale al 75%. Una discriminazione che la Confil intende superare attraverso un emendamento all’articolo 55 della legge 247/2007.
“Si tratta di un tema molto sentito dagli operai agricoli”, ha dichiarato Antonella Muggeo, segretaria territoriale Confil, sottolineando l’importanza di coinvolgere il territorio in questa battaglia di equità. Durante l’incontro, a cui hanno partecipato anche Pino Caldara, presidente della cooperativa “Terra Maiorum”, e l’esperto di previdenza welfare Antonio Barile, è stato evidenziato il peso strategico del settore agricolo per il made in Italy, che coinvolge circa un milione di lavoratori.
Il segretario generale Confil Luigi Minoia ha illustrato i dettagli della proposta che mira a raddoppiare l’attuale indennità, portandola al 75% della retribuzione giornaliera. “Solo così si potrà garantire a tutti i lavoratori agricoli un accesso equo alle prestazioni, consentendo alle loro famiglie di vivere con relativa serenità i periodi di disoccupazione involontaria”, ha concluso Minoia.