“Continuiamo ad opporci concretamente a un contratto che risulta essere peggiorativo per i lavoratori”
“Il modo concreto per Confcommercio per mostrare vicinanza e solidarietà ai lavoratori dei call center è quello di mettere in pratica ciò che annuncia nelle dichiarazioni rese in pubblico, quindi contrastare concretamente la piaga dei contratti pirata assicurandosi che i propri consociati scelgano sempre e comunque i contratti collettivi di categoria firmati dalle organizzazioni sindacali che effettivamente rappresentano i lavoratori”. Così questa mattina Francesco Marchese, Usb Lavoro Privato Taranto, nell’incontro con i giornalisti, davanti alla sede tarantina dell’associazione datoriale.
“Abbiamo organizzato questo momento per dire che non abbiamo avuto nessun tipo di risposta da Confcommercio, nonostante l’impegno assunto il 21 marzo in questo stesso posto, e la solidarietà allora dimostrata agli operatori che rischiano di subire l’applicazione di un contratto capestro. Si tratta di quello firmato da Assocontact (aderente appunto a Confcommercio), che fa perdere diritti e tutele ai lavoratori a favore del profitto aziendale. – Afferma – Emblematica per esempio la scomparsa, nel nuovo contratto, della clausola di salvaguardia che tutela il posto di lavoro nei cambi d’appalto.
Dal momento che certamente il nuovo contratto risulta essere peggiorativo per i lavoratori noi, come Usb, continuiamo ad opporci fermamente e a chiedere sulla questione una ferma presa di posizione di Confcommercio che, solo dopo la convocazione della nostra conferenza stampa, ha ritenuto di doverci informare del rinvio a data da destinarsi del confronto romano previsto il 4 aprile scorso”. Conclude Marchese.