Il documento non terrebbe conto degli impianti affidati e richiederebbe una cifra troppo elevata per la gestione del servizio
La Direzione Ambiente del Comune di Taranto boccia il Piano Industriale redatto da Kyma Ambiente.
In primo luogo perchè, essendo questo documento una sintesi delle direzioni strategiche del Comune, deve essere l’Ente a trasmetterlo alla società in house e non viceversa. La Direzione, infatti, sottolinea di non aver affidato alcun incarico in merito a Kyma Ambiente.
In seconda battuta, il Piano presentato dalla partecipata attiene solo ed esclusivamente ai servizi, senza tener conto degli impianti affidati.
Per ultimo, ma non meno importante, si evidenzia un notevole scostamento tra i dati contenuti negli atti programmatici (PEF ARERA, PEG, DUP) e quelli presenti nei documenti tecnico-economici allegati al Piano presentato da Kyma Ambiente. La cifra proposta dalla partecipata per lo svolgimento del servizio e ammontante a oltre 37 milioni di euro necessita, a parere della Direzione Ambiente, di una valutazione di congruità economico-finanziaria.
In conclusione si sottolinea che il nuovo Codice degli Appalti richiede che il ricorso alla società in house piuttosto che al mercato evidenzi una convenienza maggiore e tutti quei vantaggi derivanti da un servizio che deve essere efficiente, economico e di qualità.
Insomma, la Direzione Ambiente rimette agli organi e agli uffici comunali addetti la definizione di un nuovo contratto del servizio di gestione dei rifiuti, maggiormente coerente con gli atti programmatici del Comune e con la normativa in merito.