di Angelo Nasuto
Chi realizza i carri a Massafra vorrebbe cominciare a lavorare, per salvare la manifestazione, ma non ci sono i tempi tecnici per costruire le grandi opere, così come sono raffigurate nei bozzetti da regolamento del concorso. Per i carri infatti c’è un bando di concorso regolare, con regole da rispettare anche a livello legale. Una volta lanciato, questo bando si potrebbe annullare, per far costruire comunque carri allegorici più piccoli, ma sempre degni di una grande e bella manifestazione
Carnevale si, carnevale no, il dilemma non è dei più semplici da sciogliere. Anche se siamo entrati nel periodo prenatalizio, con il 22 novembre, giorno di Santa Cecilia già trascorso da calendario, a Massafra si discute già da tempo se si potrà festeggiate il Carnevale 2025. In effetti mancano solo poco più di tre mesi alle date previste, che quest’anno cadono ai primi di marzo, e di regola chi lavora per la prossima edizione della festività carnascialesca, sia in termini organizzativo istituzionali che in termini artistici, dovrebbe (già da tempo esser preparati) all’evento.
Tra questi i più indaffarati sono i cartapestai che realizzano i carri allegorici, vera attrazione del Carnevale Massafrese. Ecco, i principali attori della manifestazione soffrono in questi ultimi mesi di una mancanza di chiarezza e trasparenza sulle loro questioni, acuita poi dalla caduta dell’amministrazione comunale. Nonostante la grande volontà dei carristi di mantenere viva la manifestazione e realizzare le loro opere, c’è un problema riguardante i nuovi capannoni, approntati (o quasi) da chi ha governato la città fino a qualche mese fa. Infatti di questi locali non è stato siglato in maniera ufficiale l’affidamento in comodato d’uso con un’azione chiara e perentoria e manca anche l’agibilità. Ecco a cosa faceva riferimento la già citata mancanza di chiarezza e trasparenza.
Chi realizza i carri vorrebbe cominciare a lavorare, per salvare la manifestazione, ma non ci sono i tempi tecnici per costruire le grandi opere, così come sono raffigurate nei bozzetti da regolamento del concorso. Per i carri infatti c’è un bando di concorso regolare, con regole da rispettare anche a livello legale. Una volta lanciato, questo bando si potrebbe annullare, per far costruire comunque carri allegorici più piccoli, ma sempre degni di una grande e bella manifestazione. Ora a decidere su questo la “palla passa” a chi governa la città e cioè il commissario prefettizio Eufemia Tarsia. In questi giorni di attesa gli stessi carristi vorrebbero essere ricevuti dal commissario affinché possano spiegare la questione che sta in questi termini: per salvare il carnevale hanno proposto loro stessi di “buttar giù” il concorso e il regolamento per ripartire in poco tempo e permettere la realizzazione di opere (fattibili) più piccole. Da sottolineare che non ci sono i tempi tecnici non per loro responsabilità, ma per questioni amministrative, che non hanno permesso l’affidamento ufficiale dei nuovi capannoni in comodato d’uso. E mancando anche l’agibilità, chi fosse entrato in quei locali per un qualsiasi incidente sarebbe andato incontro a guai seri. E i carristi giustamente salvaguardano loro in primis.
Tutto ciò accade quando, a dir la verità, la tradizione pluricentenaria del Carnevale Massafrese non vive il suo momento migliore, anzi c’è chi sostiene che sia caduto in crisi per tanti motivi. Tra questi la moda che attanaglia i giovani sempre più presi dalle varie realtà della globalizzazione in grado di ammazzare gli usi e costumi particolari delle piccole comunità locali. Se poi aggiungiamo anche le inadempienze organizzative a livello politico e amministrativo del recente passato, allora la crisi appare più profonda. Ma chi ci tiene al Carnevale lo salverà anche stavolta.