domenica 22 Dicembre 24

Che fine ha fatto il bonus asilo nido 2024? L’INPS: “Pagamenti dal 22 aprile”

Risulta ancora “protocollata” la domanda inoltrata dai genitori all’INPS, mentre a Taranto cresce la protesta per il pagamento di rate mensili tra le più alte d’Italia

Io e mio marito abbiamo un reddito che supera di poco i 12.500 euro, perciò ci ritroviamo a pagare, da dicembre, una rata di 300 euro mensili per l’asilo nido. Finite le agevolazioni stanziate dall’amministrazione comunale e con la domanda di richiesta del bonus ancora in stato di lavorazione, è come se stessimo pagando una struttura privata. Stiamo pensando seriamente di ritirare nostro figlio, ma non abbiamo alternative perchè lavoriamo entrambi”.

Questo lo sfogo di una mamma che vuole restare anonima: tarantina, lavoratrice, ha scelto di mandare il proprio bambino all’asilo nido comunale perchè non aveva altre alternative: nonni troppo giovani per andare in pensione, baby sitter poco affidabili e troppo costose.

Perchè, quindi, non usufruire dei servizi di sostegno alle famiglie offerti dal Comune attraverso le strutture dei nidi, e delle agevolazioni dello Stato con il bonus erogato dall’INPS?

Peccato, però, che tra il dire e il fare ci sia di mezzo la triste realtà.

Sull’aumento vertiginoso delle rate mensili degli asili nido comunali eravamo già intervenuti circa un anno fa, quando l’amministrazione presentò la nuova tabella con le tariffe che sarebbero entrare in vigore da settembre 2023.

A seguito di numerose proteste, il Comune fece un parziale dietrofront, offrendo la possibilità di pagare rate ridotte per le prime tre fasce di reddito nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2023.

“Grazie al bonus Inps – dichiarò il sindaco Rinaldo Melucci – gli aventi diritto potranno usufruire di risorse che, nel caso degli Isee più bassi, copriranno per intero i costi del servizio. Prendendo come esempio il primo scaglione tariffario, quindi, i 230 euro mensili saranno completamente rimborsati con il bonus”.

Da dicembre, però, la riduzione è terminata e il bonus 2024 non è stato ancora erogato dall’INPS, presso cui tutte le domande risultano, a detta dei genitori che ci hanno scritto, “protocollate”.

Il che, in parole povere, significa che la pratica è stata ricevuta e accolta ma non ancora in “stato di lavorazione” .

Qualche giorno fa l’INPS aveva diramato il messaggio che i pagamenti sarebbero stati erogati a partire dal 2 aprile, ma alla data del 13, nulla è cambiato. Nè si conoscono le motivazioni dietro questo ingiustificabile ritardo.

“Abbiamo chiamato il servizio dedicato per avere spiegazioni – racconta la mamma che ci ha contattato – ci hanno detto che i pagamenti saranno erogati a partire da lunedì 22 aprile e che se dopo questa data la domanda risulta ancora protocollata possiamo fare un primo sollecito“.

E le motivazioni di questo ritardo? “Si sono trincerati dietro problematiche procedurali”.

“Il problema non è che i soldi ci saranno restituiti – continua la mamma – ma anticiparli. E vi dirò di più: abbiamo provato a sospendere i pagamenti in attesa dell’arrivo del bonus ma siamo stati richiamati dall’asilo, hanno detto che chi non paga deve ritirare il proprio figlio dalla struttura. Questa situazione sta generando tensioni e stress nella mia famiglia, non voglio dover rinunciare al lavoro ma devo anche capire se ne vale la pena”.

Siamo alle solite dunque: Taranto città con uno dei tassi di disoccupazione femminile più alti d’Italia, città del Mezzogiorno in cui il lavoro è spesso precario e sottopagato, città in cui continua il calo demografico, è paradossalmente anche la città con rette per l’asilo nido così esose.

Insomma, tra pretese del Comune e ritardi del Governo, possiamo concludere che le politiche d’incentivo alle nascite e all’occupazione femminile non registrino ancora concreti passi in avanti, rischiando anzi di creare disagi e tensioni nelle famiglie.

La speranza è che l’INPS possa davvero cominciare ad erogare i contributi tra la fine della prossima settimana e l’inizio della successiva, mettendo fine a questa ennesima problematica.

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