sabato 6 Luglio 24

Ex Ilva, Cigs per oltre 5000 dipendenti. Usb: “Con questi numeri si chiude”

“Quale tipo di attività si può portare avanti riducendo ai minimi termini la forza lavoro in attività all’interno degli stabilimenti?”

“Di fronte alla richiesta di Cigs per 5200 lavoratori, distribuiti su tutti i siti siderurgici ex Ilva, con picchi superiori al 50% su Taranto e Genova, non possiamo che dissentire in maniera netta ed inequivocabile”. Lo dichiarano Franco Rizzo e Sasha Colautti della Usb Taranto.

“Sorge spontanea la domanda: quale piano di rilancio si pensa di realizzare con queste prospettive e con questi numeri? Quale tipo di attività si può portare avanti riducendo ai minimi termini la forza lavoro in attività all’interno degli stabilimenti?”, si chiedono.

Si rileva una grande incoerenza tra ciò che è stato annunciato a Roma meno di un mese fa con la presentazione del piano di Ripartenza e Rilancio e i numeri presenti nella procedura di Cigs per i lavoratori dell’ex Ilva.

“Partendo da questi numeri e in assenza di garanzia per i lavoratori – aggiungono Rizzo e Colautti – sarà complicatissimo raggiungere un accordo al prossimo tavolo di confronto, di cui attendiamo convocazione. Il Governo sia pienamente consapevole dell’insostenibile sacrificio al quale sta chiamando ancora una volta i dipendenti dell’acciaieria, e ponga rimedio a questa decisione ferale che ci vede fermamente contrari”.

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