giovedì 4 Luglio 24

Cigs per lavoratori ex Ilva, Usb: “Rischio di scelte senza un vero confronto”

“Il punto di partenza parte dal piano industriale e dalle massime tutele per i lavoratori”

“Siamo alla vigilia di un confronto nel quale bisognerebbe davvero affrontare, attraverso un dialogo schietto, il tema dell’insostenibile numero dei lavoratori per i quali si chiede la cassa integrazione. Giova ricordare che, a Taranto come nel capoluogo ligure, si supera il 50% dell’organico”. Lo dichiarano Franco Rizzo e Sasha Colautti della Usb Taranto, a poche ore dall’incontro convocato presso il Ministero del Lavoro per l’esame della richiesta di cassa integrazione per 5.200 lavoratori, presentata il 20 giugno scorso.

“’Bisognerebbe’ perché il timore è che invece le organizzazioni sindacali, che pure vengono chiamate al tavolo, siano semplicemente invitate a ricevere comunicazioni relative a decisioni già assunte.

Se così fosse, l’incontro di domani dimostrerebbe che si stanno operando scelte senza un vero confronto con chi rappresenta i lavoratori, e questo fa sì che il costo di quello che, a questo punto, è uno pseudo-rilancio, ricadrebbe sui lavoratori”, aggiungono.

“Se si pensa di rilanciare l’azienda, lasciando a casa 5000 persone, significa che il Governo non ha lontanamente idea del peso sociale ed economico di questa scelta, che genererebbe sicuramente un disastro peggiore rispetto a quello di Alitalia”.

È per questo che Rizzo e Colautti ribadiscono chiaramente che per Usb “il punto di partenza per qualsiasi confronto sui numeri, parte dal piano industriale e dalle massime tutele per i lavoratori”.

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