venerdì 18 Ottobre 24

Cittadella della Carità, Messina: “La Curia fornisca le garanzie per il futuro della Fondazione”

“I nuovi investitori devono lavorare per il bene dei lavoratori e della città, perché la Fondazione è un bene prezioso per la comunità ionica”

La situazione in cui versa la Fondazione Cittadella della Carità è drammatica a causa di un importante ‘buco di bilancio’ che supera i 20 milioni di euro e che si trascina come un macigno da oltre un decennio.

“Sulla Fondazione Cittadella della Carità in questi anni abbiamo speso fiumi di parole e svolto decine di manifestazioni tra cui una, la più sentita, presso l’Arcivescovado di Taranto dove fummo ricevuti da sua Eccellenza Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro. – Afferma Emiliano Messina, Segretario Generale della Fials Taranto – La condizione in cui versa la Fondazione e la struttura oggi, è il frutto di un importante indebitamento decennale che ha rallentato, se non addirittura bloccato, ogni processo di adeguamento e ammodernamento per l’assenza di liquidità e quindi di denaro da investire in lavori di manutenzione, apparecchiature sanitarie e investimenti vari.

Come Fials, che ricordiamo essere il sindacato maggiormente rappresentativo tra i lavoratori della Fondazione Cittadella della Carità, – sottolinea il Segretario Generale – abbiamo prima richiesto un incontro a sua Eccellenza Mons. Filippo Santoro e oggi al nuovo Arcivescovo, Mons. Ciro Miniero, che ha assunto il pieno incarico formale dal primo ottobre e siamo stati convocati unitamente le altre organizzazioni sindacali il prossimo 17 novembre.

Nell’incontro con l’Arcivescovo di Taranto chiederemo rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali, sul futuro, sulle prospettive di sviluppo e implementazione dell’offerta sanitaria per la città di Taranto della Fondazione.

La situazione debitoria – continua Messina – non consente più di proseguire con l’assetto societario attuale, in quanto solo l’intervento di un soggetto esterno e di importanti investimenti, possono garantire il processo di risanamento della Fondazione e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazioni.

Come Fials rigettiamo ogni iniziativa strumentale da parte di qualcuno o ‘qualcosa’ – conclude  Emiliano Messina – e chiediamo solo garanzie all’Arcivescovo che il nuovo o i nuovi investitori lavorino per il bene dei lavoratori e della città di Taranto, perché la Fondazione è e resterà un bene prezioso per la comunità ionica”.

 

 

Articoli Correlati