“Affermare che il dissalatore vada realizzato perché ‘c’è già una sorta di struttura su cui appoggiarsi’ è un ragionamento che capovolge la logica”
Il Comitato per la salvezza del fiume Tara interviene in merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, che in un’intervista al Quotidiano di Puglia ha espresso stupore per la posizione contraria del Comune di Taranto sulla costruzione del dissalatore sul fiume Tara.
“Lo stupore manifestato dall’Assessore Triggiani è del tutto ingiustificato – dichiara Mario Guadagnolo, coordinatore del Comitato – e dimostra come la Regione Puglia non comprenda la gravità del duplice danno che sta provocando: un conflitto istituzionale senza precedenti e un potenziale disastro ambientale”. Il comitato sottolinea come la Regione stia ignorando i pareri tecnici negativi di Arpa Puglia, espressi in due diverse occasioni. “Sul fiume Tara – ricorda Guadagnolo – esiste già una presa d’acqua di 1.100 litri al secondo di Acque del Sud ex Epli. Aggiungere il dissalatore AQP significherebbe condannare il fiume a un inevitabile prosciugamento, come chiaramente evidenziato nelle relazioni tecniche dell’Arpa”.
Particolarmente grave appare anche l’atteggiamento della Regione nei confronti del parere contrario espresso dal ministero della Cultura attraverso la Soprintendenza. “Il Ministero non solo si oppone alla localizzazione del dissalatore – precisa Guadagnolo – ma ha anche categoricamente escluso la possibilità di fornire un ‘dissenso costruttivo’, in quanto l’intervento stesso è incompatibile con le tutele esistenti”. Il coordinatore del comitato esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni dell’assessore Triggiani: “Affermare che il dissalatore vada realizzato perché ‘c’è già una sorta di struttura su cui appoggiarsi’ è un ragionamento che capovolge la logica. È proprio la presenza di un prelievo così consistente che dovrebbe suggerire una diversa localizzazione dell’impianto”.
Il comitato ricorda inoltre che la valutazione di impatto ambientale è stata ottenuta non all’unanimità, ma per semplice maggioranza, fatto che solleva ulteriori dubbi sulla solidità del progetto. “Condividiamo pienamente la posizione del Comune di Taranto e la sua diffida nei confronti della Regione – conclude Guadagnolo – Il nostro comitato è pronto a impugnare davanti al Tar qualsiasi atto di approvazione del progetto. Non permetteremo che il fiume Tara venga sacrificato in nome di scelte amministrative che ignorano evidenze tecniche e pareri istituzionali”.