venerdì 14 Marzo 25

“Crisi amministrativa? Taranto avrebbe meritato di voltare pagina”

Il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati“, Pierfilippo Marcoleoni, commenta l’epilogo della crisi amministrativa che ha colpito il Comune di Taranto: “Abbate ha privilegiato l’interesse personale al bene della collettività”

“Non aver mandato anzitempo a casa il sindaco Melucci, raccogliendo le 17 firme necessarie dinanzi ad un notaio, è stato un errore politico e strategico. Un errore il cui prezzo, la cui responsabilità, presto o tardi, andranno pagate da chi – con la sua condotta – non ha liberato la città da una gestione amministrativa inconsistente e dannosa. Da un’idea della cosa pubblica fuori dalla logica e dalla grazia di Dio. Da un’occupazione delle istituzioni bulimica e anonima”.

Così il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati“, Pierfilippo Marcoleoni, commenta l’epilogo della crisi amministrativa che ha colpito il Comune di Taranto.

“Il consigliere Abbate invece, – spiega Marcoleoni – con la sua pratica trasformista, con il suo cambio di casacca facendo finta d’indossare sempre la stessa casacca, ha privilegiato l’interesse personale al bene della collettività. L’indennità a fine mese, la propria chiaramente, alle difficoltà patite da sempre più larghi strati della locale società. Non si è opposizione un tanto al chilo, quando si viene ripresi dalle proprie telecamere, quando si dà spettacolo nelle Aule consiliari. Si è opposizione sempre. Si è opposizione coerente. Si è opposizione quando ad un’idea di comunità se ne contrappone un’altra. Si è opposizione nel mandare a casa una maggioranza con l’ambizione di sostituirla al governo della città”.

Per il consigliere nazionale di “Noi Moderati” appare chiaro che “Taranto avrebbe meritato di voltare pagina e prepararsi a nuove elezioni, dopo un breve periodo di commissariamento. I tarantini avrebbero meritato di avere un’azienda dedita alla pulizia e al decoro della comunità cittadina in luogo di una municipalizzata che affoga nei debiti e in una gestione fallimentare. I tarantini necessiterebbero di un governo forte in grado di potere essere interlocutore credibile delle tante vertenze che insistono sul territorio: quella dell’ex Ilva, delle imprese dell’indotto, degli ex lavoratori Tct. I tarantini dovrebbero conoscere cosa si vuol fare del Piano Urbanistico Generale sempre che ci si voglia dotare di un nuovo Pug“.

Tutto questo, e molto altro – conclude Marcoleoni – sarebbe stato possibile se solo Abbate avesse apposto la sua firma assieme alle altre 16 che, coerentemente, hanno permesso ai fatti di seguire le parole degli ultimi mesi. Del consigliere Abbate nessuno si ricorderà più tra qualche anno. La sua inconsistenza è pari soltanto alla sua incoerenza. Il tradimento in politica è all’ordine del giorno, così come i piccoli e miseri opportunismi. La gloria non si dà pena degli uomini piccoli piccoli…

Articoli Correlati

Taranto, controlli tra Grottaglie e Leporano: sette le denunce

I Carabinieri hanno identificato oltre duecentocinquanta persone e hanno trovato e sequestrato dosi di cocaina, eroina e hashish Proseguono i servizi di controllo del territorio...

JTF, Cgil: “Chiesta la convocazione del Comitato di Sorveglianza a Taranto”

“È necessario approfondire i temi, i contenuti delle azioni, le risorse allocate e le tempistiche di attuazione previste dal piano” “Lo sviluppo della filiera dell’idrogeno...