mercoledì 5 Febbraio 25

Farmaci, lo spreco costa 100 euro a famiglia: un chilo finisce nel cestino

di Francesca Leoci

Ogni anno in Italia si gettano milioni di confezioni per cattiva gestione e scarsa consapevolezza. L’importanza della corretta conservazione dei medicinali e dello smaltimento regolamentato dal Ministero dell’Ambiente

Ogni anno, in Italia, le famiglie acquistano circa 2 miliardi di confezioni di farmaci. Tuttavia, alcuni studi di settore stimano che circa 1 kg dei farmaci inutilizzati, alla fine, vengono gettati via. Un dato allarmante che si traduce in una perdita economica, per ogni famiglia, stimata attorno ai 100 euro. Uno spreco da record – tra soldi pubblici e spese dei singoli cittadini – causato principalmente da acquisto eccessivo e cattiva conservazione e utilizzo dei farmaci, con il 40% di essi che finisce nella pattumiera.

La cattiva gestione dei farmaci invenduti

L’accumulo ingiustificato di farmaci, in assenza di un’effettiva necessità di consumo immediato, rappresenta una delle principali cause di spreco. Sarebbe buona prassi, in ogni caso, consultare il proprio medico per resistere ad acquisti impulsivi, che portano inevitabilmente a un sovraffollamento irrazionale del proprio armadietto farmaceutico.

Farmaci

Un altro fattore critico è la conservazione inadeguata dei medicinali che, se opportunamente custoditi, potrebbero preservare la loro efficacia anche oltre il termine indicato. È importante sottolineare che la data di scadenza non viene stabilita arbitrariamente: si basa su rigorosi test standardizzati condotti dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per assicurare l’efficacia e la sicurezza del prodotto fino al termine indicato. Come precisa Alessia Beccacece, docente di Farmacologia presso l’Università Medica Internazionale UniCamillus, “questo non implica necessariamente che i farmaci perdano la loro efficacia immediatamente dopo la data di scadenza, ma piuttosto che non esistono evidenze scientifiche che ne dimostrino la sicurezza oltre tale periodo”.

Alcuni studi hanno infatti dimostrato che molti farmaci possono rimanere stabili e sicuri anche mesi o anni dopo la scadenza. Uno studio riportato dal Journal of Pharmaceutical Sciences nel 2006 ha rilevato che 2/3 dei 122 prodotti farmaceutici scaduti erano ancora stabili e sicuri per l’uso. Perciò “non è corretto affermare che i farmaci scaduti siano sempre pericolosi, in quanto, se conservati e manipolati correttamente, molti di essi mantengono un’elevata efficacia anche per molto tempo dopo la data di scadenza”.

È fondamentale, in ogni caso, seguire le indicazioni di conservazione riportate nelle etichette e nei fogli illustrativi per evitare rischi di instabilità chimica o contaminazione microbiologica.

Smaltimento dei farmaci scaduti e iniziative di recupero

Contenitore smaltimento farmaci

Ma dove gettare i medicinali inutilizzati o scaduti? Non tutti sono a conoscenza del fatto che lo smaltimento dei farmaci è un processo fondamentale, regolamentato dal Ministero dell’Ambiente, che richiede particolare attenzione per prevenire danni all’ambiente e alla salute pubblica. In Italia, il sistema di gestione coinvolge cittadini, farmacie e aziende specializzate nello smaltimento.

Ogni anno vengono ritirate circa 6 milioni di confezioni di farmaci, non solo per scadenza ma anche per motivi di invendibilità. Per i cittadini, sono disponibili contenitori speciali presso le farmacie dove depositare i medicinali scaduti o inutilizzabili. È importante separare correttamente i componenti: il cartone esterno e il foglietto illustrativo vanno nella raccolta della carta, mentre il farmaco stesso con il suo blister o confezione interna va negli appositi contenitori.

Tuttavia, la consapevolezza su queste pratiche è ancora limitata: solo la metà degli italiani conosce l’esistenza di questi contenitori e il 70% non sa utilizzarli correttamente. Lo smaltimento improprio dei farmaci, specialmente degli antibiotici, può avere gravi conseguenze ambientali, contaminando suolo e falde acquifere e contribuendo al fenomeno dell’antimicrobico resistenza. Per le strutture sanitarie, l’organizzazione Assinde gestisce lo smaltimento dei medicinali restituiti.

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