venerdì 14 Marzo 25

Il Parco Archeologico di Saturo rischia il crollo?

È prossima al crollo in mare la falesia della costa leporanese adiacente a parte della Villa romana di epoca imperiale che fa parte del sito archeologico, mentre i lavori di riqualificazione non registrano passi in avanti significativi

La frattura nella falesia oggi

Peggiorano a vista d’occhio le condizioni del Parco Archeologico di Saturo, a Marina di Leporano.

Dopo la fantomatica inaugurazione prevista per lo scorso dicembre, le vicende di questo sito dalla grande ricchezza storico-archeologica sembrano registrare nuovamente uno stop.

Ma a costituire un pericolo sempre più grande, sul quale la nostra testata è già intervenuta nei mesi scorsi, resta la falesia: la frattura di pochi centimetri testimoniata dalle foto del 2017 si è ormai allargata vistosamente e, come testimoniato dalle foto scattate ieri mattina da Mino Lo Re, la situazione è precipitata in tempi rapidi, dal momento che il pezzo di costa sta per crollare letteralmente in mare, col rischio concreto di portarsi dietro parte della Villa romana di epoca imperiale, cui è adiacente.

Ma c’è di più: come mostra il confronto tra la foto di Andrea Carro, che mostra il perimetro originario del Parco e quella odierna, la nuova recinzione realizzata a tutela del sito esclude la casamatta risalente alla II guerra mondiale e, sembrerebbe, anche parte della Villa di epoca romana, che sarebbe addirittura attraversata dal recinto.

Entrambe le strutture facevano parte, prima del peggioramento delle condizioni della falesia, della prima recinzione del Parco, risalente allo scorso luglio.

La casamatta esclusa dalla nuova recinzione

Come si legge sul sito ufficiale del Parco (parcosaturo.it), del sito fanno parte anche “realizzazioni appartenenti alla seconda guerra mondiale”, tra cui appunto la casamatta, indicata anche come punto di interesse storico sulle mappe e sui siti che parlano del Parco.

Il perimetro originario del Parco di Saturo nella foto di Andrea Carro

Ci chiediamo il motivo di questa esclusione: forse un tentativo di scaricare le responsabilità di un eventuale crollo sul Comune?

Fatto sta che nessun intervento di stabilizzazione e salvaguardia sembrerebbe esser stato quindi messo in atto, nei mesi scorsi, nei confronti della stradina antica, della casamatta e della parte di Villa romana interessata.

Sul possibile crollo della falesia (e dei resti archeologici adiacenti) sembrerebbe che negli anni ci sia stato un rimpallo di responsabilità tra Comune di Leporano e Segreteria regionale del MIC per la Puglia.

C’è da dire che l’amministrazione leporanese avrebbe recentemente dichiarato, dopo aver preso atto in notevole ritardo dell’urgenza del problema, che servirebbero 2 milioni di euro per sistemare la situazione in maniera definitiva, secondo quanto affermato da un geologo di Maruggio interpellato per l’occasione.

“Sarebbe necessaria una convenzione con l’Università, sfruttando la legge regionale sulla salvaguardia della costa – afferma Marco Calabretta, presidente del movimento politico de L’Alternativa, che da mesi denuncia la situazione critica del sito – ormai siamo in emergenza”.

Una vera e propria lotta contro il tempo che, però, non coinvolge solo la parte costiera: come abbiamo detto, infatti, il problema ha ormai intaccato anche i resti storici.

Per non parlare dei 5 milioni di euro stanziati dal Ministero per la riqualificazione del sito, iniziata nel 2020 e che dagli scatti recenti sembra lungi dall’essere completata.

Immagini che fanno male al cuore, pensando all’immenso potenziale attrattivo che un sito come questo potrebbe sprigionare se valorizzato a dovere.

In alto la nuova recinzione del Parco, in basso una foto scattata quest’estate
Nell’ingrandimento della foto di Andrea Carro, la frattura nella costa già visibile e subito sopra la porzione della Villa romana, una cui parte sarebbe stata esclusa dalla nuova recinzione

Ma a sconcertare maggiormente è il silenzio assordante degli attori coinvolti in questa triste vicenda.

Un silenzio che non possiamo non definire complice di quanto sta avvenendo in uno dei siti più rappresentativi dal punto di vista storico del nostro territorio e che si discosta notevolmente dalle immagini propagandate sulle reti televisive nazionali a seguito della posizionamento di Leporano al sesto posto nella classifica “Borgo dei borghi” di Rai 3.

Doveroso aggiungere, però, che almeno sul fronte dell’amministrazione comunale di Leporano qualcosa sembrerebbe muoversi: il sindaco, Vincenzo Damiano, ha annunciato una conferenza stampa nei prossimi giorni, in cui farà chiarezza su quanto sta accadendo.

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