venerdì 18 Ottobre 24

Inquinamento ai Tamburi, Acciaierie d’Italia: “Rilevazioni non attendibili”

Secondo l’azienda le rilevazioni della centralina ARPA di via Orsini risentirebbero della presenza di cantieri stradali: “Le concentrazioni medie annue di PM10 ricavate dalla strumentazione SMAW sono sotto i limiti di legge”

Acciaierie d’Italia risponde alle dichiarazioni di Peacelink.

L’associazione ambientalista, infatti, aveva affermato nella giornata di ieri che l’inquinamento a Taranto, nel 2023, sarebbe aumentato.

A testimoniarlo sarebbero i dati rilevati da Arpa Puglia tramite le centraline: “la centralina più vicina all’ILVA (via Orsini) registrerebbe un aumento del benzene nel 2023 del 14,93% rispetto al 2022; e nel 2022 risulta esserci un aumento del 15,35% rispetto al 2021; il PM10 (polveri sottili) aumenta nel 2023 del 22,09% rispetto al 2022; nel 2022 era già aumentato del 16,69% rispetto al 2021; il PM10 supera i limiti di legge (40 mcg/m3) e arriva a 40,93 mcg/m3″.

“In merito a notizie stampa inerenti alle rilevazioni 2023 della centralina ARPA di via Orsini, nel quartiere Tamburi di Taranto – replica AdI questo pomeriggio in una nota ufficiale – Acciaierie d’Italia precisa che utilizzando i dati della strumentazione tipo SMAW, unico riferimento per i confronti con i limiti, si ricava una media annuale di concentrazione di PM10 al di sotto dei limiti di legge. Peraltro, tali rilevazioni risentono dell’effetto di cantieri stradali in attività da diverso tempo nei pressi della centralina in questione, come evidenziato in una nota inviata dall’Azienda all’ARPA. Le rilevazioni non possono dunque considerarsi conformi alla normativa vigente, né tantomeno essere utilizzate per la valutazione del rispetto dei limiti normativi perché non riconducibili unicamente alle attività aziendali”.

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