domenica 22 Dicembre 24

“Kyma Ambiente risanata? Mancarelli ritiri il licenziamento collettivo”

Il segretario generale di Uiltrasporti Taranto, Carmelo Sasso, commenta le dichiarazioni del presidente di Kyma Ambiente, Giampiero Mancarelli, in merito al ritardo nel versamento a Fasda e PreviAmbiente

“Cogliamo con giubilo la notizia che ad oggi 3 Aprile 2024 i lavoratori Amiu (Kyma Ambiente spa) Taranto abbiano tutti percepito la retribuzione di Marzo, dopo aver ricevuto però in acconto fiumi di complimenti per lo svolgimento dei servizi a supporto dei falò di San Giuseppe e dei riti della Settimana Maggiore.
Ancora più soddisfazione e gioia ci provoca la comunicazione ricevuta dai vertici del fondo FASDA che ci ha evidenziato come stamani la Direzione Aziendale abbia trasmesso copia del bonifico effettuato in data odierna a saldo dei due trimestri di contributi trimestrali non versati”.

Così il segretario generale Uiltrasporti Taranto, Carmelo Sasso, interviene sulle recenti notizie di Kyma Ambiente, in particolare che la Fasda (Fondo assistenza sanitaria integrativa) aveva sospeso l’erogazione dei servizi ai dipendenti della Kyma (ex amiu) a causa a della morosità nei versamenti da parte della stessa società, come denunciato ieri dal consigliere comunale Gianni LIviano.

“Pertanto vista l’evidenza dell’avvenuto pagamento – continua Sasso – è stata ripristinata con decorrenza immediata la copertura assicurativa sanitaria per i lavoratori Kyma Ambiente sospesa dal 1 aprile 2024 appunto per insolvenza.
Anche se avremmo preferito ricevere le informazioni da parte aziendale parlando di istituti contrattuali collegati al CCNL, confidiamo che il risanamento della massa debitoria, che il Presidente Mancarelli sostiene di perseguire per mandato non si fermi alla regolarizzazione del rapporto con il fondo FASDA al centro di una
bagarre politica negli scorsi giorni e costituito da circa 60 mila euro, bensì prosegua verso il più sostanzioso ammanco con Previambiente ad oggi nemmeno quantificatoci”.


“Al netto delle polemiche politiche – conclude il segretario generale Uiltrasporti Taranto – alle quali non partecipiamo e sulle quali non ci esprimiamo nel merito, riteniamo che prima di ritenere una azienda “salvata” o “risanata” bisognerebbe perlomeno attendere di aver regolarizzato i rapporto di lavoro dei dipendenti a livello contributivo e retributivo rispettando, perlomeno, ogni aspetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e soprattutto ritirare quella procedura di licenziamento collettivo che rischia di passare alla storia”.


 

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